Con l’approssimarsi delle festività Pasquali l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha proceduto all’intensificazione dei servizi di vigilanza volti a proteggere i cittadini da ogni eventuale episodio di illegalità, sotto la direzione strategica del Questore della Provincia di Reggio Calabria Dott. Guido Nicolò Longo.
Particolare attenzione viene dedicata agli esercizi commerciali che potrebbero registrare un incremento delle attività e rappresentare potenziale oggetto di interesse per attività criminose, mentre persiste di concerto con il locale Ufficio Immigrazione, una intensa attività di monitoraggio del fenomeno della prostituzione su strada con numerose straniere già destinatarie di provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale.
Proprio sul frequentatissimo Corso Garibaldi è stata tratta in arresto R.L. classe ’95 la quale noncurante dei sistemi antitaccheggio di un affollato negozio, non ha resistito dal rubare circa 350 euro di merce fuggendo via senza pagare. L’allarme del sistema antitaccheggio richiamava l’attenzione del “Poliziotto di Quartiere” che, in servizio a pochi metri dal teatro del crimine, l’ha rincorsa e tratta in arresto in flagranza di reato con la restituzione della merce ai legittimi proprietari.
Mirati sono stati invece i servizi di controllo diretti a prevenire lo spaccio di sostanze stupefacenti: lo scorso sabato un servizio pianificato sotto la Direzione della Locale Procura della Repubblica, con l’impegno di oltre 15 uomini, ha consentito di trarre in arresto B.M. classe ’86 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività che trova origine in una serie di mirati controlli notturni si è sviluppata in località Ciccarello e in Via Esperia: il giovane alla vista degli Agenti ha cercato di disfarsi di una modesta quantità di droga tentandone il lancio dal balcone di casa ma notati gli agenti di sotto, ha preferito buttarla nel W.C. della sua abitazione; anche li gli agenti che conoscono ormai i piccoli espedienti usati per neutralizzare l’azione repressiva, non hanno esitato a ricostruire il percorso della droga ed una volta aperti i tombini a rinvenirla ancora custodita in carta stagnola.
L’uomo veniva tratto in arresto ed all’esito del giudizio di convalida ristretto ai domiciliari.
Più complesso invece, un intervento in Località Catona: dove è stato tratto in arresto in flagranza di reato T.F. classe ’85 resosi responsabile del reato di detenzione e porto in luogo pubblico di materiale esplodente.
Alle ore 03.00 circa del 16 aprile, una “volante” nel transitare per la via Scopelliti in loc. Arghillà, veniva superato da un’ autovettura con tre individui a bordo il cui conducente una volta effettuata tale manovra, con il chiaro intento di eludere un eventuale controllo di polizia, svoltava immediatamente a destra imboccando una strada secondaria stretta e dissestata, riuscendo in breve a far perdere le proprie tracce. Tale condotta di guida anomala spingeva gli operatori a porsi alla ricerca della suddetta autovettura, e sfruttando un ormai capillare conoscenza del territorio l’auto veniva intercettata dopo pochi minuti in via Nazionale Catona mentre viaggiava con direzione di marcia opposta a quella degli agenti, i quali notavano ancora la presenza di tre individui a bordo. In questo frangente, il conducente avvedutosi nuovamente della presenza della Volante, accelerava bruscamente, dileguandosi per le vie limitrofe.
Gli operatori, effettuata una rapida inversione di marcia imboccavano la via Risorgimento, ove notavano la presenza dell’autovettura in questione, in sosta a fari spenti e con il motore spento, in un tratto in cui la predetta via era completamente buia, notando al contempo la presenza a bordo del solo conducente: l’uomo alla vista dell’autovettura con i colori d’ istituto, si abbassava cercando di non farsi notare, sfruttando il buio fitto.
T.F. a specifica richiesta rivoltagli dagli agenti circa la propria presenza in loco, adduceva ad inverosimili motivazioni, riferendo di doversi incontrare con una ragazza della quale però sconosceva il cognome, il numero telefonico e l’ indirizzo ove abitava, non sapendo altresì indicare ove si erano recati gli altri due occupanti notati pochi istanti prima a bordo dell’ autovettura.
In considerazione delle circostanze di tempo e luogo, dell’ atteggiamento elusivo, dalla condotta di guida anomala posta in essere dall’uomo sin da quando si era avveduto della presenza in zona di un equipaggio della Polizia di Stato, gli Agenti procedevano alla perquisizione sul posto estesa anche all’ autovettura condotta da questi.
La perquisizione personale dava esito negativo, mentre la perquisizione del mezzo di trasporto dava esito positivo poiché all’interno dell’ abitacolo, si rinvenivano nr. 2 (due) involucri rigidi di forma cilindrica, rivestiti con carta di colore marrone, muniti di miccia ad una estremità, della lunghezza di cm 12 (dodici), diametro cm 2 (due) e peso lordo gr. 17 (diciassette) circa cadauno,contenenti polvere che dai successivi accertamenti esperiti anche con il contributo del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, risultava pirica, che venivano sequestrati.
I due involucri e la miccia posta ad una delle estremità si presentavano integri, lasciando desumere che i manufatti erano stati recentemente confezionati.
Veniva richiesto l’ausilio dell’ Artificiere Antisabotaggio della Polizia di Stato, il quale da un controllo visivo, riferiva che trattavasi di artifizi pirotecnici di costruzione artigianale, in quanto privi di qualsiasi etichettatura, del tutto idonei al danneggiamento. L’uomo asseriva trattarsi di due “bombe carta”, minimizzando sul loro potenziale e rifiutandosi di fornire informazioni su chi gliele avesse fornite.
T.F. classe ’85 veniva tratto in arresto e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, non prima di aver rinvenuto presso la sua abitazione, nel corso di un ulteriore perquisizione un terzo artifizio pirotecnico illegalmente detenuto.