“Nessun reggino di buon senso, né di destra né di sinistra, permetterà a questi zombie di modificare il nome all’Arena Ciccio Franco. Non verrà mai seppellito il ricordo e l’orgoglio dei giorni passati dei Moti reggini. Se ne facciano una ragione e vivano nel presente. Raccolgano pure milioni di firme, Reggio non cambierà volto”- esordisce così la portavoce del movimento della tartaruga frecciata.
“Abbiamo appreso ieri della ‘chiamata alle armi’ da parte del PcI presso la loro sede di Archi per raccogliere firme per intitolare l’Arena dello Stretto a Gramsci. La storia non si cancella e neppure i ‘compagni’ si smentiscono dimostrando sempre il loro odio ancestrale e senza senso. Odio per la storia, odio per i morti di quella rivolta, odio per la propria città, sempre pronti ad imbrattare con bombolette muri e ricordi. Non passerà il nemico, sia chiaro! Sia chiaro a loro, sia chiaro alla Giunta Falcomatà che ha fomentato questi sentimenti negli anni di (mal)governo della città. Si dimostri buon senso e si torni a pensare ai problemi seri che affliggono Reggio Calabria.
“Che pensino alla zona nella quale hanno la sede, Archi – prosegue -aiutino il popolo reggino. Pensino alla povertà che ci affligge, loro i signori del ‘bene comune’, un bene comune ormai che tengono al caldo per immigrati clandestini. Lascino in pace la memoria di Ciccio Franco e di un passato glorioso che conosce e stima tutta l’Italia”.
“C’è una parte di italiani – conclude la portavoce di CasaPound – che ha sempre rispettato e tutelato tutti, vivi e morti. C’è una parte di italiani che ha sempre studiato e rispettato la storia. C’è una parte di italiani, invece, che scende in piazza a Torino e brucia i fantocci di Salvini e Di Maio e riceve quasi applausi da alcuni politici. Nessuno cadrà davanti all’odio della sinistra, né a Rc né altrove. La miglior protesta oggi è tutelare e rispolverale le radici: Arena Ciccio Franco, punto e basta”.