Ettore Prandini, 46 anni, lombardo con tre figli, laureato in giurisprudenza è il nuovo Presidente nazionale di Coldiretti. E’ stato eletto all’unanimità dall’Assemblea dei delegati di tutte le regioni riunita presso Palazzo Rospigliosi a Roma. Insieme al presidente Regionale Franco Aceto, all’assemblea hanno partecipato i dirigenti della Coldiretti della Calabria. Nel suo indirizzo di saluto dopo l’elezione il neo-presidente nazionale ha rivolto parole di grande attenzione e di personale impegno per Sud Italia che – ha detto – “ha capacità, uomini e possibilità di straordinario valore e questo trova riscontro nella crescita dell’agricoltura e dell’agroalimentare e di quanto stanno facendo moltissime nuove imprese condotte da giovani nate nel settore agricolo. Lo sviluppo del sud deve rafforzarsi ed essere stabile consolidando i tassi di crescita verso l’alto. In un momento così importante con sfide e cambiamenti per il nostro Paese, l’agroalimentare Made in Italy rappresenta una certezza da cui partire per far crescere economia ed occupazione ma anche per tutelare l’ambiente, il territorio e la sicurezza dei cittadini” ha spiegato il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini aggiungendo “Gli agricoltori stanno facendo la loro parte ma possiamo e dobbiamo dare di più creando le condizioni per garantire reddito alle imprese, rilanciando un sistema in grado di offrire prezzi più giusti alla produzione, meno burocrazia e maggiore competitività, a partire da una politica di accordi di libero scambio che non penalizzino i nostri prodotti a livello internazionale fino a una legge comunitaria per l’etichettatura d’origine che garantisca vera trasparenza e libertà di scelta ai consumatori.”. Il Presidente Regionale Aceto ha rivolto un ringraziamento al presidente Prandini per l’attenzione particolare che dedicherà al sud e Coldiretti Calabria – ha continuato – proseguirà lavorando con sempre maggiore determinazione al suo fianco”. Nello speciale approfondimento sui danni del maltempo degli ultimi giorni effettuato dalla speciale task force della confederazione, è stato confermato che l’olivicoltura è il settore che ha subito quest’anno più di tutti gli effetti del cambiamento climatico con l’ultima ondata di maltempo.