San Ferdinando, assemblea Comitato riutilizzo case vuote Piana

49

Riceviamo e pubblichiamo

Affollata e partecipata oltre ogni aspettativa, l’assemblea tenutasi a S. Ferdinando il 1° febbraio 2019 per la costituzione del “Comitato per il riutilizzo delle case vuote della Piana”. Gli organizzatori sottolineano come la massiccia adesione all’iniziativa dimostri la volontà diffusa di rispondere al grave problema del disagio abitativo nell’area, assumendo quale risorsa ciò che oggi appare quale sfascio sociale ed ambientale e componente del degrado territoriale della Piana: l’enorme patrimonio di case vuote o inutilizzate. 

 

Enzo Infantino, a nome dei promotori, ha aperto e coordinato i lavori, illustrando le motivazione dell’assemblea. Sono seguiti i saluti di Andrea Tripodi, sindaco di S. Ferdinando, che ha espresso l’adesione dell’amministrazione municipale all’iniziativa.

 

Nino Quaranta, dell’Associazione Rurale Italiana/Coordinamento Europeo di Via Campesina, ha svolto la comunicazione introduttiva, spiegando come sia nelle intenzioni del Comitato volgere un elemento di spreco e degrado – le case vuote ed abbandonate – in fattore di sviluppo sostenibile, rispondendo tra l’altro ad un bisogno di casa che nella Piana come in Calabria non dovrebbe esistere. Ha ricordato ancora le risorse che la Regione Calabria dovrebbe destinare all’operazione.

 

Alberto Ziparo, Professore di Urbanistica, ha illustrato i numeri del patrimonio edilizio vuoto o inutilizzato in Calabria, nel metropolitano reggino e nell’area della Piana, cifre tratte da studi elaborati su dati Istat. L’enorme mole di patrimonio inutilizzato e abbandonato costituisce oggi un monumento allo spreco e allo sfascio che rende inaccettabile e paradossale l’esistenza di persone locali o straniere che abitano in condizioni sociali e sanitarie addirittura subumane, come nella baraccopoli di S. Ferdinando o nei ghetti quali la Ciambra di Gioia Tauro o altri borghi degradati. 

 

Domenico Lucano ha sottolineato come il governo italiano in questo momento assurdamente rifiuti di integrare e fruire delle potenzialità sociali, culturali e produttive presentate dagli immigrati che, laddove sono state invece integrati, hanno assicurato nuove istanze di sviluppo sostenibile. Come, infatti,avveniva a Riace, modello apprezzato in tutto il mondo che oggi subisce un momento di arresto per l’ostilità di parte delle istituzioni nazionali. Ma che – Lucano come i partecipanti all’assemblea ne sono sicuri – presto riprenderà il suo percorso di sostenibilità sociale ed ambientale. Un interminabile applauso ha sottolineato l’abbraccio e la solidarietà dell’intera assemblea rispetto alle attuali difficoltà del sindaco oggi sospeso di Riace. 

 

Peppe Marra, per USB, ha spiegato le diverse dimensioni in cui si deve esplicare l’azione del nascente Comitato, dalla campagna socioculturale per diffondere l’importanza del riuso di un bene comune altrimenti lasciato al degrado, al coordinamento dei vari soggetti interessati, alle pressioni sulle istituzioni perché agiscano coerentemente, alla costruzione di azioni concrete verso l’operatività delle strategie necessarie. 

 

Michele Tripodi, sindaco di Polistena, portando l’adesione della sua amministrazione, ha ricordato che anche il patrimonio pubblico è spesso inutilizzato e quindi l’azione del Comitato si dovrà rivolgere anche in quella direzione. Il lavoro richiede un grande impegno sociale ed etico, vista la presenza, tra i numerosi problemi da affrontare. anche di una diffusa criminalità organizzata. 

 

Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi, ha sottolineato la forte necessità di muovere dalle criticità e dai problemi connessi all’accedere ad un patrimonio abbandonato o inutilizzato vasto ma non sempre reperibile – e tra l’altro in prevalenza privato – di cui spesso non si conoscono i titolari o gli stessi sono irrintracciabili. Inoltre, ha sottolineato la necessità di spiegare alle cittadinanze i benefici, non sempre colti, delle capacità di rapportarsi a chi proviene da culture diverse, come dimostra la stessa esperienza dello SPRAR di Cinquefrondi. Conia ha poi offerto la sede del suo Comune per la prossima riunione del Comitato, che dovrà avere carattere necessariamente operativo. 

Giacomo Marino, di Un Mondo di Mondi e dell’Osservatorio sul Disagio Abitativo, ha sottolineato l’importanza di un’azione rivolata a tutti i soggetti latori di bisogno di casa e disagio sociale: i migranti come gli abitanti dei nuclei degradati o gli assegnatari di case popolari perennemente in attesa. Ha sottolineato infatti come anche gran parte del patrimonio pubblico giaccia inutilizzato perché abbandonato al degrado, non a norma di abitabilità o gestito privatisticamente da chi non ne ha nessun diritto, compresa la criminalità organizzata, capace di accaparrarsi con meccanismi diversi, gran parte delle unità abitative che restano a lungo abbandonate.

Sono intervenuti inoltre: Don Pino De Masi (LIBERA), Celeste Logiacco (CGIL), Mario Vallone (ANPI), Alessia Stelitano (PaP) Maria Francesca D’Agostino, Valentino Santagati, Giuseppe Chiodo, Rosario Piccioni (Ass. Graziella Riga-Lamezia), Dembele Folai, Francesco Saccomanno (RIF.)

Tutti hanno sottolineato l’esigenza di coinvolgere attivamentele persone che vivono nelle tendopoli, insieme con i cittadini locali, e di affrontare la questione abitativa considerando anche la problematica dei trasporti e del lavoro; si è poi fatto riferimento alle esperienze portate avanti nei comuni di Lamezia e di Cosenza da comitati per la casa e amministrazioni  locali.

È seguito l’atteso intervento di padre Alex Zanotelli che,partendo dalle sofferenze e dalle tragedie vissute oggi da chi tenta di raggiungere Europa ed Occidente, ha manifestato l’esigenza forte di presentare azioni intelligenti e concrete di risposta alle forme di razzismo e fascismo, come di cattiveria e stupidità, che si vanno diffondendo nella società di oggi. La Calabria, storica terra di emigrazione, deve attingere le sue migliori doti di coraggio, solidarietà e generosità, per accogliere invece di respingere, trasformando i problemi in strategie positive come nel caso del riutilizzo sociale delle abitazioni vuote. Alex Zanotelli ha rinnovato l’appello a convertire e coniugare umanità e solidarietà rispetto ai migranti ed ai bisognosi locali in azioni pratiche e soprattutto concrete per risolvere i problemi reali emergenti dal campo.

 

In chiusura dell’assemblea, Enzo Infantino, nel ringraziare tutti i partecipanti e gli intervenuti, ha comunicato che la prossima riunione del neo Comitato si terrà a breve aCinquefrondi e verrà quanto prima comunicata la data a tutta la cittadinanza. In quella sede si individueranno una serie di percorsi procedurali e gestionali diversi volti a concretizzare le prime operazioni verso il recupero sociale delle case vuote.

SAN FERDINANDO 7.2.2019

Comitato Riutilizzo Case Vuote Piana                                

Articolo precedente Estorsione e lesioni personali, cinque arresti
Articolo successivoSIMIT – Audizione alla Commissione Sanità del Senato per il Presidente Galli. Necessario aumentare la copertura vaccinale. Morbillo sotto osservazione