Rendere operativa la Zes in Calabria deve essere obiettivo prioritario

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La pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto “Semplificazioni” ha dato il via libera operativo alle Zone economiche speciali. L’articolo 3 del decreto, in particolare, sbocca le modalità delle semplificazioni autorizzative per le Zes e per le Zone Logistiche Semplificate. 

Per la Calabria e, in particolare per Gioia Tauro questa potrebbe essere un’ottima notizia. Una novità che si inserisce in un periodo particolarmente difficile per il territorio calabrese e, nella fattispecie, per quello della Piana di Gioia Tauro, stretto fra la crisi produttiva ed occupazionale del porto gioiese ed il dramma dei braccianti di San Ferdinando.

Ciò che il territorio, di certo, non potrebbe tollerare sarebbe la consueta lentezza nell’applicazione di questa norma che va a beneficio di quelle aziende che vorrebbero investire sull’aera industriale gioiese e, naturalmente, anche nei confronti degli attuali operatori e delle maestranze operative all’interno dello scalo portuale della Piana di Gioia Tauro. 

La Regione, in questa fase storica, deve uscire dal vicolo cieco nella quale si è ricacciata nell’ultimo periodo, deve essere in grado di riprendere in pugno il timone di questa vertenza, per troppo tempo lasciata allo sbando, e, soprattutto, deve essere capace di trovare quei finanziamenti utili a sostenere l’impegno dello Stato e renderlo efficace per il rilancio del territorio.

Con la Zona economica speciale il Governo, che ha scelto anche di rendere operativa una Cabina di regia nazionale, offre incentivi a beneficio delle aziende che vi operano, attraverso strumenti e agevolazioni che agiscono in un regime derogatorio, rispetto a quelli vigenti per le ordinarie politiche nazionali. Ma non solo. Il decreto prevede anche l’istituzione, all’interno delle Zes, delle cosiddette Zone franche doganali intercluse (Zfd). Si tratta di Zone dove può essere applicata l’esenzione delle imposte doganali e dell’Iva per le merci provenienti da Paese extracomunitari. In pratica le Zone franche doganali intercluse potranno diventare la porta delle merci provenienti da questi Paesi verso i Paesi dell’Unione europea.

Rendere concretamente operativa la Zona economica speciale in Calabria deve essere l’obiettivo prioritario del Governo Conte e dell’amministrazione regionale calabrese che deve essere in grado di dimostrare ai calabresi di non essere finita in un angolo, schiacciata dal peso di inchieste giudiziarie e dall’incombente scadenza elettorale.

Santo Biondo

Segretario generale

Uil Calabria

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