Riceviamo e pubblichiamo
“Vincenzo Gigliotti presente,caduto Rsi” questo striscione è stato affisso la scorsa notte a Lamezia dai militanti di Forza Nuova,che hanno voluto ricordare nell’anniversario della sua barbara uccisione avvenuta il 5 maggio del 1945 in quel di Rivoli (To) un figlio coraggiosissimo della nostra città e dell’allora Nicastro. Vincenzo Gigliotti secondogenito di una numerosa famiglia molto stimata in città ,suo padre Domenico è stato mutilato nella prima guerra mondiale e il primogenito della famiglia ha prestato servizio presso la Polizia Municipale,
partì volontario nel 1943 arruolandosi nella Rsi appartenente a quella parte di italiani che dopo la caduta del Fascismo mantennero fede a quel patto che legava la nazione alle sorti ormai già segnate di quella cruenta seconda guerra mondiale. Fu giustiziato nella cittadina di Rivoli a guerra ormai finita e il suo corpo non fu mai trovato e restituito ai suoi cari gettando nel dolore più profondo, che accompagnato tutta la vita, la famiglia del valoroso soldato italiano e nicastrese la cui unica colpa fu quella di essere fascista e di pagare con la vita quello che mezzo secolo dopo lo scrittore Giampaolo Pansa chiamò il “il sangue dei vinti” cioè quella mattanza che vide vittime i fascisti a fine conflitto. Ora non spetta certamente a noi dare giudizi su quella che fu la seconda guerra mondiale,quello del giudicare lo lasciamo agli storici,una guerra purtroppo è sempre sbagliata e porta solo morte e dolore,in Italia si è ormai da tempo stabilito dalla storiografia di parte che chi vinse si trovava dalla cosi detta parte giusta andando per sempre cosi a dividere un popolo e non raggiungendo mai una memoria condivisa specie in quel giorno,il 25 aprile,che loro chiamano di liberazione,ma che ha tanto diviso l’Italia e che tanto ancora la dividerà. Con questo nostro gesto vogliamo ricordare e portare a conoscenza per quanto ci riesce alla città di Lamezia, un suo valoroso figlio che credeva in determinati valori,un cittadino dimenticato e sulla cui tragica ed infame esecuzione,perché avvenuta appunto a guerra finita,la verità è stata tenuta sempre nascosta e mai il corpo fu consegnato alla famiglia per dare degna sepoltura. Ci corre l’obbligo ricordare che anche nel monumento dei caduti della città di Lamezia accanto al suo nome non viene riportato che era un soldato appartenente alla Rsi, non riconoscendo fino in fondo neppure in questo la sua figura di valoroso patriota e combattente.
FORZA NUOVA-LAMEZIA TERME