All’Auditorium Comunale di Polistena ritorna in scena la storia della madre pazza che tanto ha incantato il pubblico nelle edizioni del 2015 e 2016. Una serie di episodi sapientemente incastonati nel periodo della Passione di Cristo e con essa si incontrano. Nella versione in scena il 17 aprile sono stati inseriti nuovi momenti e anche il cast ha subito qualche mutamento e arricchimento con l’inserimento di nuovi elementi.
“Storia di una madre” racconta il grande amore di una madre che, perdendo il figlio, barbaramente ucciso nella Strage degli Innocenti, sfoga il suo dolore cadendo nella follia. La perdita del figlio la segnerà per tutta la sua vita, facendola sentire sola e persa, fino a quando, dopo 33 anni si troverà rivivere il suo dramma attraverso il dolore di Maria per la crocifissione del Cristo.
Una cornice di luci sapientemente incastrate nel contesto, una scelta musicale azzeccata, l’inserimento di momenti di danza curati dal Centro Danza “Il Discobolo” con le coreografie di Rossella D’Agostino e i costumi dell’Associazione Magnificat di Polistena, faranno da corollario ad una rappresentazione ben interpretata dai bravi attori guidati dal regista Gigi Gargano, con una straordinaria Marilena Luccisano, nel ruolo di Alberiga, Stefania Raso nel ruolo di Maria e Francesco Spanò nel ruolo di Gesù; nel cast sono presenti anche i bravissimi Cosimo Rao, Enzo Fossari e Davide Gargano nel ruolo dei soldati, Rosaria Tropepe nel ruolo della morte, Giuseppe Fusco interpreterà Pilato, mentre Roberto Roselli sarà il crociatore, il ruolo di Maddalena sarà interpretato da Selene Rao, mentre Francesca Mercuri sarà una giovane Amelia e Emanuele Nasso sarà Gabriele.
Gli effetti speciali e le luci artistiche, le musiche e l’impianto audio saranno curate rispettivamente da Alessandro Trimarchi e Giuseppe Mangeruva di Ocean Blue disco service; la direzione di palcoscenico è affidata a Vincenzo Minnici
Il centro teatrale Promaetea è affacciata da qualche anno nella vita teatrale della cittadina di Polistena sta diventando sempre più un punto di riferimento artistico della città. Importante è la produzione “Non Chiamatelo Amore” che vuole essere una forte denuncia contro ogni forma di violenza sulle donne. Molta attenzione è data ai ragazzi e alla collaborazione con le altre associazioni del territorio, non a caso questo straordinario lavoro nasce proprio dal sostegno artistico e organizzativo dato la altre due importanti associazioni polistenese: il Centro Danza Il Discobolo e l’Associazione Magnificat, nota per l’organizzazione del presepe vivente e dell’infiorata.
Storia di una madre, partita da una riflessione su alcuni episodi del “Mistero Buffo”, è stata rivisitata, riconsiderata e rielaborata dalla penna del regista fino a diventare un’opera propria. Un esperimento teatrale riuscito, uno stile registico che rompe con il passato artistico della tradizione teatrale polistenese, un modo di raccontare una storia che punta a toccare l’animo dello spettatore.
“Una grande squadra” dice il regista Gigi Gargano “che si ritroverà questa estate nelle piazze con un’opera brillante e che proseguirà il suo cammino con altre lavori teatrale importantisi e che, nei prossimi giorni, si aprirà a quanti vorranno dare il loro contributo per far crescere la cultura teatrale in un’ottica nuova e proiettata nel futuro.