A 6 anni dall’avvio dell’intervento di Medici per i Diritti Umani (Medu) nella Piana di Gioia Tauro e a 4 dal primo rapporto Terraingiusta, è necessario constatare con indignazione che la terra ingiusta di allora, non solo ha mantenuto intatti, o addirittura ha visto deteriorarsi, i tratti di sfruttamento, abbandono, degrado e disperazione, ma si è anche trasformata in una terra bruciata, dove in poco più di un anno, in una sorta di lenta strage, quattro persone sono morte carbonizzate in tragici quanto evitabili incendi di baracche di fortuna o tende ministeriali”. A sostenerlo, in una nota, sono gli stessi medici di Medu che hanno presentato il quinto rapporto “Terraingiusta”.
“Un quadro drammatico”, affermano, “rimasto colpevolmente immutato per troppi anni e reso quest’anno più desolante dalle morti, dagli sgomberi senza alternativa dignitosa, dalla crisi agrumicola e dal rischio di un aumento di irregolarità e marginalità in seguito all’emanazione del Decreto sicurezza”.
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