Dunque pur per non rigirare il coltello nella piaga, è necessario sottolineare come vigga una confusione, non tanto nella città quanto anche in chi la città dovrebbe amministrarla. “Habemus sindaco” con tale annuncio che forse è un grido tra la disperazione e la felicità si sarebbero dovuti vedere gli esiti, dopo anni di giurisdizione statale fallimentare dovuta alla chiusura per mafia dei precedenti comuni. Ma partiamo con ordine: non abbiamo avuto il piacere di sapere il perché, attraverso le relazioni non rese dai commissari, ci si fosse trovati in tali condizioni nella città di Gioia Tauro, benché meno chi aveva possibilità di vantare un eleggibilità e chi no, ad oggi questo è oscuro. Poi c’è stato oscuro sapere perché a Gioia Tauro la destra si sia dovuta dividere. Non riuscendo a portare un unico candidato fattibile con un gruppo consono a poter creare le giuste condizioni per una sana competizione elettorale, che portasse la città a poter votare liberamente a destra o a sinistra. Sempre premettendo che quell’amaro sapore di passerella elettorale comunque ci sia stato.. e che forse Gioia Tauro era nelle condizioni di scendere in piazza di mettere le schede elettorali al centro e dire: non si vota. Molti hanno parlato di voto libero ma libero da cosa e da chi? Dopo questa piccola parentesi arriviamo già ad oggi in cui ‘spazzatura si spazzatura no’ la città ancora si trova riversa in una condizione penosa. In cui la spazzatura non viene raccolta tutti i giorni, né in tutti i quartieri di Gioia Tauro. Benché meno i rifiuti ingombranti che vengono lasciati in qualsiasi luogo della città e preferibilmente nel fosso Mastro. Dove tutt’oggi sono presenti :frigoriferi materassi e quant’altro nonostante un piccolo intervento da parte del comune. Ma se di città sana si deve parlare certo partire dalla spazzatura male non farebbe, la questione cade proprio ancora sulla spazzatura. Isola ecologica o discarica a cielo aperto questo è il dilemma. E poi dove ? Perché si sentono voci confermate da atti firmati, dell’approvazione della realizzazione dell’isola ecologica presso l’ex Mattatoio. All’indomani di quanto saputo tutto ciò viene smentito personalmente dal sindaco in una piccola assemblea pubblica in zona fiume. Ma i dubbi restano. Specialmente se si confrontano le cose dette prima con le cose sostenute dopo. Con chi è voluto uscire dal Movimento Città Futura, perché non più d’accordo alle politiche intraprese all’indomani delle elezioni. La confusione regna sovrana? Perché quanto sostenuto con parole si scontra con quanto scritto negli atti, che sono anche circolati nei social.. e che sono stati motivo di altri articoli sui giornali. Nonché hanno fatto esprimere e indignare la popolazione gioiese, specialmente quella del quartiere fiume, già martoriata a causa dei cattivi odori che sono però la punta dell’iceberg di sostanze non ben precise non specificate e di attività di inquinamento dell’ambiente non ben specificate, che probabilmente causano l’altissimo tasso tumorale che sovrasta quelle zone. Si sarebbero dovute pretendere: competenza per Gioia Tauro, persone competenti che andassero a capo di un comune, che ha grossissime problematiche da risolvere e da affrontare per il futuro. Competenza, professionalità e sicurezza. Le azioni che si stanno perpetrando nella città non indicano che tutto questo sia certo. E senza odor di polemica anche il discorso del volontariato, interessante come iniziativa, crea un po’ di confusione. Non si può pensare di ripulire un’intera città solamente con dei volontari e pensare che questo sia giusto. Mentre viene richiesto il pagamento delle tasse sulla spazzatura. I tributi si pagano dietro all’emissione di servizi specifici. Appannaggio del Comune, della giunta comunale e del nuovo sindaco. Non può essere a carico dei cittadini.
Auguriamo di caduta ogni aria da campagna elettorale da parte di chi ha appoggiato chi ha vinto le elezioni. Chi si prende l’incarico di gestire un comune deve poterlo gestire dalla testa ai piedi pulizia della città inclusa.
E possibilmente da subito dato che le altre problematiche di Gioia Tauro sono tantissime e necessitano di un rigore per la loro risoluzione non indifferente, ovviamente non si chiedono i miracoli. Per quello c’è solo Dio. Ma non ci facciamo edulcorare da quest’idea che un gruppo di volontari possa ridare dignità ad una città perché se si pagano le tasse ci vogliono i servizi anche per i volontari stessi. Azioni encomiabili, per carità, ma appunto volontarie, che non concedono a loro stessi né lo sconto dalle tasse e nella possibilità di criticare chi questo volontariato non può protrarre l’ho costantemente nel tempo dato che una città un paese una nazione ha bisogno di una differenziazione di ruoli specifici. Nelle città in cui è presente molta spazzatura, così come a Gioia Tauro, esiste la possibilità di richiedere una percentuale di esenzione dal pagamento delle tasse.
Le Riduzioni obbligatorie previste per legge sono:
1) nelle zone dove non viene fatta la raccolta, per via della distanza dal più vicino punto di raccolta
2) in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti(..) che abbiano causato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria quale danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente: la TARI risulta dovuta nella misura massima del 20% della tariffa; etc.
Restiamo in attesa di tempi migliori, restando in posizione di chiara e osservata analisi. Al.Tallarita
Rinascimento Gioiese