Brutta avventura per gli equipaggi di due ambulanze del 118 a Rossano-Corigliano, in Calabria. In sei, tra medico, infermiere, e quattro autisti soccorritori sono stati presi in ostaggio dai parenti di una donna in arresto cardiaco dopo che le manovre rianimatorie non hanno dato esito e la paziente è deceduta.
Il fatto è accaduto nella giornata del 2 ottobre. La postazione di emergenza territoriale è stata chiamata per una persona in pericolo di vita. Inizialmente, in assenza di un’ambulanza con medico a bordo, la centrale ha mandato sul posto un mezzo con due autisti soccorritori. Subito dopo, non appena un’ambulanza con medico e infermiere si è resa libera è stata inviata sul posto. Nè l’intervento dei primi soccorritori, nè quello del medico sono riusciti a tenere in vita la paziente. I parenti, convinti che vi fosse stata inefficienza nell’organizzazione dei soccorsi hanno letteralmente sequestrato i due equipaggi del 118 chiudendoli in casa. Gli operatori sanitari sono stati liberati dai Carabinieri, chiamati per constatare la presunta trascuratezza dei soccorsi.
Il presidente del 118 Balzanelli, necessario medico su ambulanze. Ora indennità
“La presenza del medico a bordo dei mezzi di soccorso del SET 118 non solo non è accessoria, al contrario, è indispensabile, per assicurare al cittadino in imminente pericolo di vita diagnosi e terapia potenzialmente salvavita. E’ un inalienabile standard di garanzia”, scrive in una nota il presidente nazionale del 118 Mario Balzanelli. E aggiunge: “E’ assurdo che il legislatore non abbia provveduto negli ultimi 27 anni a sancire uno standard di medicalizzazione dei mezzi del 118 uguale per tutti i territori regionali. Ma, ancor più, che in alcune regioni non siano neanche state previste le piante organiche mediche del SET 118, ricorrendo a sprechi assai ingenti”.
A questo si aggiunge, sottolinea il presidente del 118, “la vera e propria fuga dal sistema di emergenza da parte dei medici considerando la scarsa attrattività dei contratti”. “E’ indispensabile provvedere a misure incentivanti, che contemplino i rischi reali del servizio nelle postazioni, mobili e fisse. Indennità che dovrebbero essere calcolate e corrisposte anche agli infermieri e agli autisti-soccorritori del 118”. Balzanelli conclude sollecitando il ministro della Salute Roberto Speranza a mettere mano alla riforma istituzionale del Sistema 118 nazionale.