Una storia triste ma allo stesso tempo piena di indignazione, indignazione perchè sembra impossibile che ancora oggi nel 2014 ci sia gente costretta a ricorrere a “certi metodi”. In India, da qualche giorno è apparsa una foto di un bambino vestito di celete rannicchiato e legato per una caviglia ad un marciapiede di Mumbai, alla fermata dell’autobus. L’immagine ha suscitato l’attenzione della Stampa.
Lakhan Kale, è questo il nome del bimbo, non può sentire o parlare e soffre di paralisi cerebrale ed epilessia, così la nonna lo ha legato per tenerlo al sicuro mentre va a lavorare, vende giocattoli e ghirlande di fiori sui marciapiedi delle strade della città. La 64enne ha spiegato il perché di tale comportamento :“Che altro posso fare? Lui non parla, come potrebbe dire a qualcuno chi è se si perde?”. La nonna del piccolo è l’unica a prendersi cura di lui, in quanto il padre è morto anni fa mentre la madre è andata via. Di notte lo lega alla sua gamba in modo tale da accorgersi se dovesse tentare di allontanarsi. Da quando questa immagine toccante è apparsa in rete e su un quotidiano , il piccolo è stato preso in cura da un istituto gestito dal governo. La nonna ha spiegato che nessuno si era mai interessato alla sua storia fin quando non è comparsa la foto del nipote su un giornale. A proposito del piccolo ha detto anche che era in una scuola speciale ma che poi sarebbe stato allontanato. L’immagine ha scatenato da subito preoccupazioni tra gli enti di beneficenza e la polizia, e grazie alla diffusione dell’immagine il piccolo ora è al sicuro.