Crolla l’impianto accusatorio dell’accusa nel processo che si è concluso ieri a Vibo Valentia e che vedeva alla sbarra presunti affiliati della cosca di ndrangheta dei Soriano di Filandari. Una verdetto quasi storico quello emesso dal Tribunale collegiale di Valentia, presieduto dal giudice Fabio Regolo, che ha visto la piena assoluzione di sei persone e solamente due condanne, ma nessuna per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
In particolare sono stati scagionati da tutte le accuse perché il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato:
Gaetano Soriano (18 anni per lui la richiesta di pena);
Carmelo Soriano (14 anni la richiesta);
Francesco Parrotta (14 anni la richiesta);
Rosetta Lopreiato, moglie di Leone Soriano (10 anni la richiesta);
Graziella Da Ambrosio, moglie di Gaetano Soriano (8 anni la richiesta);
Graziella Silipigni, moglie di Roberto Soriano (6 anni la richiesta).
Sono stati invece condannati, anche se assolti per il reato previsto dall’articolo 416 bis del codice penale, Leone Soriano (anni 1 e mesi 8 per il reato di danneggiamento) e Giuseppe Soriano (anni cinque e mesi 6 per il reato di estorsione).
nDRAN