“Se il governo avesse ascoltato i governatori del nord magari non avremmo evitato il contagio, ma avremmo evitato il panico. La situazione economica è più grave di quella sanitaria. Il Veneto produce 165 miliardi di Pil, se non proviamo ad aiutare le nostre imprese, se l’UE non aiuta l’Italia che è contribuente attivo netto, l’economia del nostro Paese crolla. E’ tempo che quello che abbiamo dato all’Europa ci venga restituito perché ne abbiamo bisogno per sopravvivere. Chiusura scuole? La provvidenza mi è venuta in soccorso perché io metto una piccola sospensione delle lezioni il martedì grasso e il mercoledì delle ceneri, quindi tre giorni li avevo già sospesi dal calendario. Quindi di fatto c’è stata solo un’estensione per 3 giorni e non credo questo sia un problema. Il tema dei 200 giorni non deve essere così vincolante. Campanilismo nord-sud? Lo trovo terribile. Non ho mai pensato che si dovesse augurare del male a un fratello. Mi piange il cuore quando vedo certi scontri. Quello che si scrive sul web meriterebbe una riflessione e una stigmatizzazione. Non esiste l’Italia senza nord e sud”
Elena Donazzan, assessore al lavoro e all’istruzione, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sull’emergenza Coronavirus. “Ai militari è stato chiesto un aiuto per presidiare le strade a Vo’ Euganeo, per noi non si tratta di una misura straordinaria –ha affermato Donazzan-. In Veneto nel momento in cui abbiamo riconosciuto la presenza di alcuni casi abbiamo voluto mettere in sicurezza la nostra gente e il nostro territorio e quando dico il nostro territorio intendo tutta Italia. Il 4 febbraio i governatori di Veneto, Lombardia, Friuli e Trento scrissero una lettera al governo per adottare ulteriori misure di sicurezza per le scuole. Il Ministero della Salute ha risposto in maniera piccata che stavano facendo delle discriminazioni. La sottovalutazione del problema c’è stata, adesso invece c’è forse un eccesso di allarmismo. Se avessimo adottato subito quelle misure magari non avremmo evitato il contagio, ma avremmo evitato il panico. Bisogna avere un piano di emergenza, in particolare su questioni legate al contagio delle persone perché oggi c’è un sistema di mobilità delle persone che in altri tempi non c’era”.
Rischio recessione e 60mila posti di lavoro. “Per il Veneto questo è stato un anno orribile. Il Veneto produce 165 miliardi di Pil, se non proviamo ad aiutare le nostre imprese, se l’UE non aiuta l’Italia che è contribuente attivo netto, l’economia del nostro Paese crolla. E’ tempo che quello che abbiamo dato all’Europa ci venga restituito perché ne abbiamo bisogno per sopravvivere. Questa situazione ha un impatto economico devastante per le imprese. La situazione economica è più grave di quella sanitaria, il nostro sistema sanitario è assolutamente efficiente”.
Scuole chiuse fino al 1 marzo. “La provvidenza mi è venuta in soccorso perché io metto una piccola sospensione delle lezioni il martedì grasso e il mercoledì delle ceneri, quindi tre giorni li avevo già sospesi dal calendario. Quindi di fatto c’è stata solo un’estensione per 3 giorni e non credo questo sia un problema. Il tema dei 200 giorni non deve essere così vincolante. Se poi la chiusura dovesse essere prolungata, poi ragioneremo con il mondo della scuola, ma non credo sia quello il problema”.
Sul campanilismo nord-sud. “Lo trovo terribile. Non ho mai pensato che si dovesse augurare del male a un fratello. Mi piange il cuore quando vedo certi scontri. Quello che si scrive sul web meriterebbe una riflessione e una stigmatizzazione. Non esiste l’Italia senza nord e sud”.