Primi Comuni calabresi in rivolta contro l’ordinanza firmata dalla governatrice Jole Santelli che dispone la riapertura di bar, ristoranti e pasticcerie con servizio all’aperto. A Carlopoli, nel catanzarese, il sindaco Mario Talarico in un avviso contesta l’atto e aggiunge che, fino al 3 maggio prossimo, si atterrà a quanto previsto dai Dpcm del 10 e 26 aprile.
Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro annuncia l’emissione di un provvedimento di non applicazione mentre il sindaco di Trebisacce Franco Mundo si riserva di impugnare il provvedimento. “È vero che la Calabria è una regione interessata ad oggi in maniera marginale dall’epidemia Covid 19 e ciò – spiega il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro – anche per le condivisibili misure sinora adottate dalla Regione e per il rigore nell’osservare le prescrizioni indicate. Non è però ora il momento di operare strappi laceranti rispetto alle indicazioni date dalla Comunità scientifica“. Nella Piana, il Sindaco di Polistena Michele Tripodi ha comunicato sulla propria pagina Facebook: “Il primo che mette i tavolini fuori, appellandosi all’ordinanza illegittima dellla Santelli, sarà multato e deferito all’autorità giudiziaria”. Anche il Sindaco di Cinquefrondi Conia invita i cittadini a rispettare” “la sua ordinanza”, precisando che nella cittadini si “applicherà la “Costituzione Italiana”. Non da meno il Sindaco Ranuccio di Palmi, che “ritenendo illegittima, nonchè imprudente e frettolosa l’ordinanza diramata dalla Santelli” ha firmato un’ordinanza in cui si prevedere la non applicazione di quanto in esso contenuto”. Il Sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio : “Non facciamo entrare dalla finestra ciò che siamo riusciti a tenere fuori dalla nostra porta. Capisco tutte le nostre difficoltà sociali ed economiche, ma la vita viene prima di tutto.- chiedo a tutti Voi di attenervi strettamente alle Ordinanze del Governo e a quelle del Sindaco in vigore fino al 3 maggio.”