Matteo Dalena presenta il nuovo libro ,DAL NULLA A TE. INTIMISMI

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Sabato 28 giugno alle 19.30 nella suggestiva cornice del Bistrot dello storico Teatro Dell’Acquario a Cosenza, verrà presentato il nuovo libro di Matteo Dalena, giornalista di Gazzetta del Sud, storico e poeta. Moderati dal giornalista Igino Camerota, interverranno la storica Marta Petrusewicz, il giornalista Michele Giacomantonio e la sociologa Valentina Fedele. Le liriche di Dalena saranno interpretate dagli attori Rossella Gaudio e Paolo Mauro con gli intermezzi musicali di Paolo Vigna, Fabio Nicoletti dei Musicanti del Vento e Antonello Anzani.

«Questo libro racconta di un tempo triste, gramo, trasformatosi progressivamente in meno gramo». C’è tutto un percorso fatto di perdita, conflitto, struggimento e, infine, rigenerazione difficilmente immaginabile ma possibile nel nuovo libro di Matteo Dalena, storico e giornalista alla sua terza esperienza editoriale. “Dal nulla a Te. Intimismi”, edita dalla cosentina Periferia, rappresenta il completamento di un ciclo poetico inaugurato nel 2012 con l’uscita di “Calabria Citra in Versi” (Periferia), nel quale Dalena riusciva nella difficile opera di trasposizione in versi di microstorie tirate fuori direttamente dai faldoni impolverati di archivi e biblioteche della nostra terra. Da studioso di microstoria e storia sociale in età moderna, Dalena si era infatti occupato della tragica uccisione del figlio di Bernardino Telesio, insieme alla ricostruzione lirica delle gesta di santi, inquisitori, banditi, amanti e sventurati. “I miei Sud” (Falco, 2013) era invece una miscellanea di scritti in prosa e versi pensata al fine di ripescare dall’oblio dei secoli una sequela di “storie sbagliate”: dal partigiano calabrese Dante “Facio” Castellucci al povero Federico Aldrovandi, dallo scrittore bovalinese Saverio Montalto all’ex calciatore del Cosenza, Donato “Denis” Bergamini. Di grande impatto emotivo la storia di Elisa Concudu, senzatetto costretta a tirare a campare tra ratti e spazzatura, a pochi metri dallo scorrere del fiume Crati. L’approdo alla poesia intimistica prende adesso le forme del quaderno ricolmo di «appunti di quotidianità verseggiata tra nebbie e ruderi» – almeno così la definisce Dalena – che si trasformano in liriche cariche di sofferenza prima e passione poi. Collocandosi nella scia degli scrittori medievali produttori dei cosiddetti “Libri di ricordanze” – preziosi lasciti di memorie destinate ai posteri più immediati oppure a se stessi – Matteo Dalena ricorda il doppio fine dell’opera: «Lascio a me stesso l’immagine di quel che ero, di quel che sono stato e, ai posteri, un credo utile vademecum per l’uscita da ogni tempo gramo». L’ultimo pensiero Dalena lo rivolge alla pura e incorruttibile poesia, alla quale il libro è dedicato: «Dal nulla a Te non è un oggetto da mettere in bacheca e da rispolverare poi in concorsi e kermesse organizzati dai soliti abili costruttori di cosmi chiusi e fortemente autoreferenziali. Dal nulla a Te è semplicemente vita che è scorsa e che continua a scorrere riempiendo le giornate e le vene di un umile burattinaio di parole».

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