Riceviamo e pubblichiamo
Troppe mezze verità sulla vicenda che ci sta tenendo con il fiato sospeso in questi giorni circa le armi chimiche che transiteranno e saranno trasbordate su altra nave al porto prescelto dal governo di Gioia Tauro. Troppe mezze verità tante ipotesi. Intanto gli articoli apparsi sulla stampa e sul web raccontano tutto ed il contrario di tutto, di rischi enormi, di pericoli e poi situazione controllata. Raccontano le ansie dei calabresi, le paure legittime, comprensibili e talune anche alimentate ad arte, complice la disinformazione o la troppa informazione disinformata. Quello che prevale su tutti, è l’isolamento in cui versa la nostra regione, la completa solitudine delle popolazioni calabresi costrette ai soprusi dei padroni di turno ed alle angherie dei Ras locali, il completo isolamento di chi detiene in consesso popolare negli avamposti dello Stato “i Sindaci”. L’unica verità, in questa storia è l’incapacità comunicativa del governo in carica, l’approssimazione e la superficialità nel trattare la comunicazione della Regione Calabria, l’incapacità di dare risposte alla cittadinanza del territorio dei sindaci, le scarse e quelle in essere insufficienti informazioni ufficiali. Viene logico pensare, che in seno ai gruppi di potere vi è una strategia specifica atta a depistare e disinformare il più possibile la popolazione, in modo che, le eventuali e possibili reazioni popolari montate dalla paura e dall’ansia siano scomposte ed isolate, quindi più facilmente represse e gestite. Certamente, la politica non deve accettare in silenzio le scelte scellerate imposte da un governo, che volutamente dimostra di non avere a cuore il territorio di una regione e le sue potenzialità di sviluppo economiche, non si deve subire in maniera apatica e supina imposizioni venute dall’alto ed all’insaputa delle istituzioni locali, in special modo quando queste riguardano la sicurezza e la salute pubblica di un grande comprensorio. Tuttavia, reputo sia importante analizzare in maniera razionale il problema ed approcciarsi al meglio in una sua risoluzione mettendo in atto un’azione politica concreta ed articolata, piuttosto che lanciare allarmismi in base a notizie parziali, incomplete e non verificate. Questa vicenda mi auguro isolata, che stiamo vivendo quotidianamente sul campo mostra tutti i limiti della cattiva organizzazione politica calabrese, in un primo momento ogni gruppo politico presente sul territorio andava per conto suo seguendo le scelte imposte dai gruppi di appartenenza tralasciando i veri interessi della collettività calabrese e pianigiana, pare evidente che Ras locali obbediscono alle imposizioni dei partiti di Roma e dei big nazionali per potersi accaparrare una foto, un articolo sui media, un intervento, pregustando le future elezioni europee,oltre questo, lobby di potere economico pregustano futuri scenari per trarne lucro e vantaggi economici, unica voce univoca fino ad adesso e di questo bisogna dare merito i sindaci della piana tutti insieme hanno ribadito il loro rifiuto netto il loro corale NO,(anche se purtroppo non è servito a nulla) oltre logicamente a qualche altro partito politico. Latitano o sembrano latitare invece le associazioni ambientalistiche tanto attive durante le manifestazioni contro l’inceneritore e il rigassificatore. In queste ore, si parla molto di Gioia Tauro e trend anche nei palazzi del potere calabrese di Roma, a molti di questi però, non importa che il Porto di Gioia Tauro negli ultimi decenni è servito alla ndrangheta per arricchirsi e condizionare l’economia ed alle volte la politica regionale e nazionale, a questi non importa che la zona circostante sia piene di cattedrale nel deserto che non hanno portato alcuno sviluppo ne posto occupazionale se non ricchezza agli industria lotti del nord scesi “ai tempi delle vacche grasse a colonizzare, costruire, guadagnarci per poi scomparire”, troviamo oggi una immensa pattumiera a cielo aperto con tonnellate di rifiuti inceneriti, scaricati o sotterrati, dove sarà costruito fra qualche tempo un rigassificatore che insieme al raddoppio dell’inceneritore peserà come un macigno sulle future generazioni e sulla poca ormai rimasta economia basata principalmente sull’agricoltura. Per tali motivi, dobbiamo ricordare invece, che il Governo Nazionale in sintonia con i Big politici locali, hanno scelto la nostra regione come una discarica, dove tutto è consentito in sintonia con le famiglie mafiose locali, hanno scelto l’area della Piana di Rosarno oggi il Porto di Gioia Tauro per scaricare, stoccare e far transitare solo roba tossica, nociva e mortale, alla faccia dei cittadini calabresi che senza possibilità occupazionali sono costretti a subire supinamente, senza avere neanche la possibilità di scegliere quantomeno il meno peggio….. Oggi, tutti uniti ed all’unisono, dobbiamo ricordare a questi signori, che i Calabresi non sono più servi di nessuno, sono vigili, presenti e difenderanno i loro territori i loro figli le loro generazioni future da qualunque scelta sbagliata e scellerata che non tenga conto degli interessi di una grande comunità e non tenga conto degli sviluppi reali economici ed occupazionali che un’area come quella della Piana di Rosarno-Gioia Tauro realmente merita, difenderanno la loro terra con qualunque mezzo lecito…..ricorrendo anche ad azioni “MODERATAMENTE DURE” se sarà necessario per la tutela della collettività. Ribadiamo uniti, in un unico grido quindi, No al servilismo, no alle navi con i veleni siriani….”che se li trattassero in casa loro così come li hanno prodotti”. Diciamo invece Si allo sviluppo economico del Porto di Gioia Tauro, Si allo sviluppo ed all’occupazione dell’intera area.
Aurelio Timpani V. Coordinatore Prov. FDI-AN