Mentre all’interno del Porto di Gioia Tauro si stanno compiendo le operazioni di trasbordo delle armi siriane tra le navi Cape Ray ed Ark Futura, un presidio di cittadini promosso dal Comitato del quartiere “Fiume” si è formato alle prime ore di questa mattina ed è ancora in corso nella zona Fiume, a ridosso dell’area poco più in là blindata. Un presidio dalle intenzioni pacifiche ma che, nonostante le rassicurazioni giunte da più parti riguardo alle operazioni che si stanno svolgendo, vuole esprimere disappunto e paura per «l’ennesima beffa nei confronti del nostro territorio», come fanno sapere i manifestanti. Una sedia sulla strada accompagnata da uno striscione “Politici dove siete?” «è lì che aspetta i nostri ministri», dicono ancora. Nella mattinata la protesta ha ingrossato la voce attirando l’attenzione di televisioni nazionali ed internazionali. L’attenzione puntata su Gioia Tauro per la questione del trasbordo delle armi siriane ha dato l’occasione al comitato “Fiume” di ricordare la lotta che si sta portando avanti per il tasso crescente di casi di tumore nella Piana: «così, se fino a ieri eravamo la spazzatura d’Italia, da oggi siamo la spazzatura di tutto il mondo».
Raffaella Caruso