Reggio Calabria. Prosegue il viaggio del FACE Festival: ieri il secondo appuntamento

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Il FACE Festival è una grande contenitore di arti, plurali e polifoniche. Durante il secondo appuntamento di mercoledì 6 agosto, il Parco Ecolandia si è fatto cassa di risonanza di molteplici voci, di incontri e confronti artistici che, con molteplici linguaggi, parlano di contemporaneità e urgenze che scuotono il nostro tempo.

Dopo l’apertura alle 18:00 delle esposizioni permanenti per tutta la durata dell’evento (1-10 agosto) la piazza d’armi del fortino ha ospitato la Banda Euterpe, complesso bandistico di Catona, che marciando coreograficamente intorno alla struttura ha presentato un vasto repertorio che spazia in vari generi ed epoche storiche, come il barocco di Vivaldi, il romanticismo di Brahms e la musica contemporanea di Gershwi.

La riflessione sul presente e sulla tragicità della guerra è divenuta gesto nella performance dell’artista Teresa Ribuffo che, in collaborazione con i gemelli Giuseppe e Pietro Plutino, ha presentato “Stop bombing Gaza”: Palestina e Israele come due fratelli gemelli con medesimi sogni e diritti, con il desiderio di trascorrere la propria vita nella terra dei loro padri, probabilmente in pace.

Le bandiere delle due nazioni sono sporche di sangue, l’azione perfomatica svolge una sublimazione rispetto agli orrori della guerra. È un atto catartico. Le bandiere diventano bianche in segno di lutto, senza stemmi di appartenenza, non più Israele e Palestina, ma bianche come la resa. Bianche come annullamento di tutto, come il voler ripartire da zero.

E’ stato poi il momento del reading di poesie “Parole a peso”, attraversamento letterario portato in scena al FACE da Francesco Villari, William Lorenzo D’Andrea, Pino Amaddeo e Sergio (quest’ultimo con la lettura di due poesie di Mastro Bruno Pelaggi, poeta scalpellino di Serra San Bruno) nel segno della rivendicazione del peso della parola nell’epoca del suicidio della cultura, dei concetti, e delle parole stesse in profonda crisi d’identità. Un viaggio itinerante tra le culture e gli aspetti colti (o ancora da cogliere) del nostro tempo con l’idea che le parole sono un peso che va portato con orgoglio. Meritano di viaggiare serenamente attraverso gli uomini ed il tempo.

Durante la serata diversi i momenti musicali. E’ un ritorno quello di Fulvio Cama & Fabulanova al FACE, con il progetto “Mediterronia”, viaggio nella storia della nostra terra, una fiaba raccontata con la teatralità dell’antichissima tecnica dei cantastorie. Imbracciando una chitarra, Fulvio Cama ha scelto di dare il via alla esibizione raccontando una storia speciale, la storia del Face Festival.

E’ stata poi la volta degli Ice Scream, formazione nata nel 2007, dal sound influenzato dalla scena Alternative Rock britannica degli anni ’90.

E ancora perfomance con i Gemelli2+Dazo Molino: terre desolate, tormenti, vortici si sono espressi nella forza gestuale e visiva dei gemelli Plutino la cui sinergia ha fatto da schermo alle proiezioni di immagini naturali: alberi, fuoco, landscape che sono radici, ma anche macerie, “immagini infrante, dove batte il sole”.

A chiudere i concerti Fabrizio Canale, uno degli artisti simbolo del FACE, espressione in carne ed ossa di creatività, versatilità ed estro. Nelle edizioni del 2008 e 2009, meno che diciottenne, ha costruito strumenti musicali, esposto fumetti, suonato blues e donato un’illustrazione diventata simbolo dell’evento: il mondo torsolo. Ritorna oggi con la stessa bruciante passione blues, una valigia di cartone ed una chitarra costruita da una scatola di sigari. All’attivo un disco “Someday It Happens” registrato e prodotto interamente a Reggio Calabria e realizzato grazie al contributo degli utenti che, credendo nel suo progetto musicale, lo hanno sostenuto sulla piattaforma MusicRaiser.

Appuntamento domenica 10 agosto con la giornata di chiusura del FACE.

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