Ieri mattina la deputata Enza Bruno Bossio ed il consigliere regionale Carlo Guccione si sono recati nel carcere di Rossano per una visita ispettiva dopo quella “a sorpresa” effettuata dalla de-putata del PD lo scorso 9 agosto.
I due esponenti del PD hanno dichiarato ai giornalisti che li attendevano all’uscita per una improvvisata conferenza stampa di avere trovato una situazione “sostanzialmente migliore” rispetto a quanto riscontrato nella visita precedente.
In quella occasione l’on. Enza Bruno Bossio aveva trovato alcuni detenuti della sezione isolamento praticamente nudi in celle completamente vuote e in mezzo ai loro escrementi.
“Questa mattina abbiamo potuto constatare che nelle celle sono stati sistemati gli arredi ed i detenuti sembravano in buone condizioni. Resta da spiegare come sia stato possibile che delle persone possano essere tenute in condizioni tanto inumane, soprattutto se si considera che uno di loro era in condizioni psichiche gravi tali da far temere atti autolesionistici e non si sia provveduto al suo piantonamento come di solito si fa in questi casi piuttosto che lasciarlo da solo nudo in una cella vuota”.
“Si tratta di una questione assai seria – ha proseguito Bruno Bossio – ancor più alla luce della entrata in vigore del DL 92/2014 che stabilisce misure compensative per quei detenuti che subiscono un trattamento disumano”.
Il DL 92/2014, oltre a sancire sconti di pena o risarcimenti per i detenuti che hanno subito tratta-menti contrari all’art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, prevede anche un aumento degli organici della magistratura di sorveglianza e della polizia penitenziaria.
I due esponenti del PD hanno anche visitato il reparto di alta sicurezza dove hanno avuto modo di parlare con i reclusi, i quali hanno rappresentato diverse problematiche che vanno dalle difficoltà di ricevere regolarmente la posta, di poter lavorare e svolgere attività alternative, di potere comunica-re con i propri congiunti, di poter ricevere visite specialistiche, l’insufficienza del servizio di assistenza sociale, ecc.
Carlo Guccione ha affermato che “i detenuti ci hanno detto che l’infermeria del carcere svolge il proprio ruolo in maniera sostanzialmente efficiente, anche se abbiamo dovuto riscontrare che un detenuto non autosufficiente era praticamente affidato al sostegno volontario dei suoi compagni di cella. Alcuni di loro ci hanno anche rappresentato la circostanza che negli istituti del centro-nord le condizioni di vita siano decisamente migliori. In generale, anche a Rossano, dobbiamo quindi rilevare le carenze di personale di custodia, di assistenza sanitaria, sociale e culturale e di sovraffollamento che si riscontrano in altri istituti di pena”.
I due esponenti democratici si sono impegnati a farsi carico delle problematiche che sono state loro sottoposte e di tornare a far visita alla struttura nelle prossime settimane.
Entrambi hanno infine affermato “come sia ormai improcrastinabile la nomina in Calabria di un garante per i detenuti, figura già istituita in diverse altre regioni”. Il garante avrebbe “la funzione di recepire le istanze ed i bisogni dei detenuti e di svolgere una efficace opera di mediazione con la magistratura di sorveglianza e contribuire quindi a migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri calabresi. Un risultato che anche le più frequenti visite ispettive da parte di deputati ed esponenti delle istituzioni non potrebbero certamente ottenere”.