Arresto sindaco Girasole, le intercettazioni

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“Si il sindaco è stato bravo no? Glielo direi io come ha preso i voti!!!… lasciamolo stare… che questa è una femmina… questa è una merda… e tu l’hai voluta portare avanti… corriamo scappiamo… quella notte andando e tornando da Crotone… 350 Voti… questo è… queste sono le persone vedi… sigarette… omaggi”.

Questa è una delle tante intercettazioni presenti nelle oltre 400 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Abigail Mellace,in cui emergerebbe come l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, uno dei simboli della lotta alla ndrangheta, sarebbe stata eletta in realtà grazie ai voti della cosca Arena, la stessa inoltre avrebbe consentito ai boss di continuare a gestire un terreno di 100 ettari confiscato.

Pur non essendo l’ex sindaco direttamente coinvolto con gli esponenti della cosca, secondo la ricostruzione operata dagli inquirenti il tramite tra la Girasole e gli Arena sarebbe stato il marito, Franco Pugliese.

Secondo le intercettazioni emergerebbe infatti come Pugliese, che è cognato di un Arena in quanto sua sorella ha sposato il nipote del boss Nicola Arena, “si era recato presso il suo bar per chiedere il ‘loro” sostegno, sostegno che era stato prontamente assicurato”. Per gli inquirenti sono 1350 le preferenze che la ‘ndrangheta avrebbe assicurato alla Girasole.

 

Questa tesi è avvalorata da un’intercettazione nella quale il boss Massimo Arena facendo riferimento al sindaco afferma: “Non possiamo dirlo che gli abbiamo dato i voti… il marito è venuto avanti al bar dicendo… mi raccomando qua..la..proprio il marito… 1000 voti. Praticamente Pasquale era là dice che faceva favori ai cristiani per dargli i voti”.

Il commento rilasciato dal procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo lascia trasparire tutto lo stupore degli inquirenti “Si rimane esterrefatti, però la realtà è questa.  Noi nel corso di attività di indagine sui terreni confiscati agli Arena, nel 2010 abbiamo scoperto che la cosca aveva votato per lei. I contatti sarebbero stati tenuti dal marito, Franco Pugliese ”.

“Chiedere voti e sostegno per una candidatura a una famiglia di ‘ndrangheta e pensare di non doverne pagare successivamente un prezzo è fuori da ogni logica”. Il pm Curcio non ha dubbi: “I voti sono stati richiesti nella consapevolezza delle conseguenze che potevano derivare. I fatti hanno dimostrato come, alla prima occasione, la famiglia Arena ha riscosso il credito vantato nei confronti del sindaco Girasole. Non è un credito economico, ma è un credito di riconoscenza, che ha legato un pezzo di Stato ad una consorteria criminale”.

Redazione online

 

 

 

 

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