Riceviamo e pubblichiamo
Reggio Calabria – Sono settimane di ansia e preoccupazione quelle che stanno vivendo i lavoratori della Zumbo Srl, un marchio della Città di Reggio Calabria che da decenni si occupa della vendita all’ingrosso e al dettaglio di generi alimentari, operando sul territorio regionale con la piattaforma di vendita all’ingrosso di Via Mortara, 84 a San Gregorio e con la vendita al dettaglio attraverso i due negozi di Via Osanna e Pellaro.
Era il 24 luglio quando l’azienda ci comunicava l’apertura di una procedura di mobilità ai sensi della legge 223/91. La società reggina che al momento occupa 42 persone, ha da subito dichiarato un’eccedenza di 8 unità lavorative, di cui la maggior parte occupate presso l’amministrazione, con un esubero strutturale causato da una congiuntura economica negativa, aumento dei costi dei prodotti e dalla particolare crisi che ha investito la GDO soprattutto a livello locale.
La nota riportata dall’azienda non faceva presagire alcun margine di trattativa poiché come ha ribadito la stessa non vi erano i presupposti né la volontà di ridurre i costi usufruendo di ammortizzatori sociali previsti in questi casi quali la cassa integrazione o i contratti di solidarietà.
Difatti, nell’incontro tenutosi con l’azienda, la stessa ha dichiarato la necessità di dover licenziare otto lavoratori in esubero tralasciando qualsiasi margine di trattativa.
Abbiamo ribadito all’azienda di ricorrere a misure alternative ai licenziamenti e nel contempo abbiamo chiesto i Bilanci per verificare lo stato di crisi ma ci siamo sentiti dire che anche se gli stessi non presentano segni negativi la crisi sarebbe strutturale, quindi da non poter evitare i licenziamenti.
Una chiusura totale da parte dell’azienda che sembra ormai decisa a voler licenziare sostenendo la necessità di un riequilibrio dei costi a fronte di una paventata diminuzione del fatturato.
Lo scorso 23 agosto si è tenuta con i lavoratori un’assemblea dove sono tuttavia emerse diverse contraddizioni rispetto agli esuberi dichiarati.
Difatti i lavoratori che da decenni prestano regolare servizio presso la Zumbo Srl, prestano a tutt’oggi la loro attività lavorativa ben oltre le 40 ore di lavoro settimanali, arrivando, per taluni dipendenti anche a raddoppiare le 40 ore settimanali previste dal CCNL il tutto con una grandissima dedizione nei confronti dell’azienda, nonché grande sacrificio personale e familiare. Ciò avviene tutt’oggi in tutti i reparti, con uno straordinario mai riconosciuto in busta paga. Ci chiediamo come sia possibile che da una parte l’azienda dichiari un esubero di personale e nel contempo lo stesso personale sia costretto a lavorare anche il doppio delle ore settimanali previste?
Altro elemento emerso riguarda gli inquadramenti che, per alcuni lavoratori, sono inadeguati rispetto alle mansioni svolte.
È stato aperto lo stato di agitazione e la Filcams Cgil insieme ai lavoratori ha concordato una giornata di sciopero per il prossimo 4 settembre, data in cui è stata fissata la convocazione agli Uffici Del Dipartimento delle Politiche del Lavoro presso l’Assessorato al Lavoro e Cooperazione della Regione Calabria per la fase conclusiva della vertenza, a cui l’azienda dovrà certamente fornirci delle risposte.
In quella data, i lavoratori terranno un sit-in proprio di fronte agli uffici del Dipartimento della Regione Calabria di via Caserma Borrace per protestare, per far valere i propri diritti cercando di sollecitare l’azienda a recedere dai propri intenti.
Come Filcams Cgil, resteremo vigili e attenti su tutta la procedura, con i lavoratori e per la tutela del diritto al “Lavoro”, affinché questa vertenza non si concluda con un’ulteriore emorragia occupazionale e la perdita di ennesimi posti di lavoro che una Città come Reggio Calabria al momento non può certo permettersi.
SEGRETERIA FILCAMS CGIL RC-LOCRI