Gratteri: processi di mafia solo in videoconferenza. Si risparmierebbero 70 milioni di euro

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In un’intervista rilasciata a Corriere TV, Nicola Gratteri, il procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria, e presidente della commissione per l’elaborazione di proposte normative in tema di lotta alla criminalità organizzata, che si è insediata lo scorso 30 luglio ha presentato a grandi linee alcune proposte di riforma del sistema della Giustizia. Tra queste spicca la proposta del magistrato di Gerace di eliminare le traduzioni dei detenuti nei processi di mafia, facendo assistere gli stessi mediante la videoconferenza, ad oggi prevista solamente per i detenuti in regime di carcere duro. Secondo le stime rese note da Gratteri, infatti, ciò comporterebbe un risparmio di 70 milioni di euro all’anno, senza scalfire le garanzie difensive. Secondo il procuratore reggino, si deve entrare nell’ottica di utilizzare al massimo la tecnologia, in quanto “se si vuole risolvere il problema della giustizia, la base di ogni discussione deve essere l’informatica, la tecnologia al servizio della norma del codice altrimenti non si va da nessuna parte”.

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