La Fondazione Pina Alessio Onlus prende posizione contro la macchina del fango versata su Don Antonio Scordo

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Riceviamo e pubblichiamo                      

Apprendiamo dagli organi di stampa locali e perfino nazionali del vile ed inopportuno attacco al sacerdote don Antonio Scordo insediatosi recentemente nella Parrocchia del Duomo di Gioia Tauro. Qual è il motivo recondito che spinge alcune Associazioni a distanza di parecchi anni dal fatto “accaduto” alla ragazza (allora quattordicenne) ad accusare il suddetto sacerdote a non avere rispettato l’ottavo comandamento del decalogo, “Non dire falasa testimonianza”? A noi sembra proprio che questo caso sia stato montato strumentalmente da gruppi decisamente schierati a livello politico, non si spiega altrimenti, ad esempio, il tono generale della lettera di Collettiva AutonoMIA RC inviata a tutti gli organi di stampa con cui si dipingeva don Antonio come un uomo e ministro della Chiesa irresponsabile ed ipocrita, citando una frase del buon De André: “Per quanto vi sentiate assolti siete per sempre coinvolti”, che appare completamente slegata dal contesto in cui si è svolta la specifica vicenda. Sappiamo che quando si vogliono raggiungere determinati scopi tesi soltanto a preparare il terreno per certe “conquiste”, non si esita a passare sopra la moralità delle persone, e, come nel caso di don Antonio, agitare il vessillo della giustizia sociale per colpire una persona la cui sensibilità cristiana e umana, da anni, è ben nota a tutti. La Fondazione Pina Alessio Onlus, pertanto, esprime la propria solidarietà a don Antonio Scordo, incoraggiandolo a continuare serenamente il suo servizio pastorale.

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