Reggio Calabria – In questi giorni, la CGIL di Reggio Calabria-Locri ha positivamente valutato alcune iniziative da parte dei mass-media che hanno risollevato le problematiche che riguardano il famoso chilometro 438 dell’Autostrada, ormai, meglio identificato come viadotto di Gallico.
La CGIL, non avendo la necessità di ribadire quanto peraltro già ampiamente documentato, vuole però rivendicare la propria posizione che (nata dalla vertenza aziendale e giunta, poi, sino ad un esposto alla Magistratura) ha condotto a dei risultati che ritiene ancora, però, insufficienti.
Infatti, dal silenzio assordante dell’Anas sullo stato di pericolosità del tratto (ribadito anche in vertici ufficiali, compreso un incontro in Prefettura) si è arrivati all’emanazione di un bando per un valore di 1 milione e 200 mila euro di manutenzione straordinaria che dovrebbe completarsi con l’assegnazione dei lavori abbastanza celermente.
Fermo restando che la CGIL sarà vigile rispetto all’attuazione di quanto previsto dai capitolati di gara per superare le criticità del tratto in questione, l’occasione è utile per ribadire come alcune iniziative di questa O.S. siano state finalizzate a modificare un’impostazione, prima, politica (ex Sindaco Scopelliti) e, poi, aziendale (dott. Ciucci): impostazioni che hanno comportato l’esistenza di uno stralcio progettuale dove gli ultimi 10 chilometri dell’A3, già finanziati e appaltati, costituiscono (nel lato nord di Reggio) “un imbuto” di un’infrastruttura vecchia e strutturalmente pericolosa, così come la vicenda del viadotto ha dimostrato.
Vogliamo ribadire che la CGIL – rispetto allo stralcio da Campo Calabro a Reggio C. – ha sempre indicato con precisione i vari livelli di responsabilità, compresa la predisposizione fuori dalle norme su cui attendiamo – con correttezza – le decisioni della Magistratura.
Riteniamo inoltre che l’iter attivato dall’Anas nel rapporto con il Contraente generale sia stato assolutamente negativo per la collettività sia sul versante economico, con il famoso restyling, sia sul versante della sicurezza, trascurando i problemi strutturali che insitono sul tratto Campo-Reggio.
Noi auspichiamo che tutte le iniziative, comprese quelle di altri soggetti, possano portare a una rivisitazione di questo “scempio” che è stato consumato ai danni della città di Reggio. Allo stesso tempo, restiamo in attesa di quelle che saranno le decisioni che la Magistratura vorrà mettere in atto.
Alla Politica, soprattutto quella locale, e all’intera società reggina vogliamo sommessamente ricordare che dagli errori si ha il dovere di imparare e, proprio per questo, la CGIL – nei prossimi giorni – indicherà quali soluzione potranno essere portate avanti per superare l’isolamento e l’insicurezza che il non ammodernamento dell’A3 fino a Reggio ha comportato.
Segreteria CGIL Rc-Locri
Segreteria FILT CGIL Rc-Locri