Il presidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino dott. Filippo Zerbi, con una nota ha denunciato gli ennesimi atti vandalici perpetrati nella Piana ed ha convocato d’urgenza il Consiglio dei Deputati.
“ Ignoti malviventi continuano ad accanirsi contro gli impianti di sollevamento delle acque irrigue di proprietà del Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino.
Dopo i cinque furti avvenuti tra lo scorso 25 agosto ed il 29 settembre, presso l’impianto di sollevamento “Petrace” in agro di Rizziconi, che hanno prodotto gravi e ingenti danni , tanto da costringere il Consorzio a dover dismettere l’impianto con la conseguenza, per la prossima stagione irrigua, di non essere in grado di fornire il servizio all’intero territorio dei comuni di Rizziconi e Gioia Tauro.
Dopo un primo tentativo il 2 Ottobre scorso, nella notte tra il 27 ed il 28 ottobre scorso, sono stati forzati il cancello di accesso e la porta della stanza che custodisce i pannelli di controllo dell’impianto Vena in agro di San Ferdinando.
I malviventi hanno prelevato del materiale tecnico e danneggiato l’impianto nel tentativo di localizzare i fili di rame.
L’Amministrazione Consortile ha convocato per Mercoledì 5 Novembre un Consiglio di Amministrazione straordinario aperto ai Sindaci dei comuni ricadenti nel comprensorio consortile, alle Organizzazioni professionali agricole ed ai Sindacati di settore per riferire sui ripetuti atti vandalici e delinquenziali subiti negli ultimi mesi a danno degli impianti consortili.
Sono stati invitati a partecipare al Consiglio straordinario l’Assessore Provinciale all’Agricoltura ed i rappresentanti del Dipartimento 6 Agricoltura della Regione Calabria.
Il Prefetto di Reggio Calabria è stato informato della convocazione straordinaria del consiglio.
E’ stata chiesta ed ottenuta la massima collaborazione da parte delle forze dell’ordine sia in ordine alle indagini sia per un maggior presidio delle aeree nelle quali sono localizzati gli impianti.
Si ritiene adesso necessario ed improrogabile sensibilizzare gli addetti ai lavori sulla gravità della situazione.
Occorre arrestare immediatamente il prorogarsi di questi atti criminali per non mettere a repentaglio la possibilità di offrire un adeguato servizio ai consorziati nella prossima stagione irrigua.
Le aziende del comprensorio che attraversano una grave crisi economica e di mercato non possono permettersi un aggravio di costi derivante dalla mancata disponibilità di acqua irrigua consortile.
La maggior parte di esse si troverebbe nelle condizioni di non poter irrigare e sarebbe costretta all’abbandono totale delle colture.
Le ricadute occupazionali sarebbero drammatiche nel settore e costringerebbero al licenziamento degli operai acquaioli a tempo determinato alle dipendenze del Consorzio.
Non è ammissibile e non può essere consentito che gravissimi atti delinquenziali possano rischiare di compromettere gli sforzi che l’amministrazione sta facendo per rilanciare le attività dell’Ente.
Sono stati ottenuti finanziamenti per importanti progetti di ampliamento della rete irrigua e si stanno mettendo in atto importanti misure per intervenire in modo massiccio sulla pulizia dei cinquantasei colatori del comprensorio consortile.
L’amministrazione consortile sta mettendo in campo tutte le armi e gli strumenti atti ad impedire il perdurare di questo scempio consumato a danno dei consorziati e dei lavoratori del Consorzio.”