La Piana non è più cenerentola. Oltre agli eletti D’Agostino e Arruzzolo, sorridono anche altri candidati

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La classe operaia va in paradiso. La Piana ha una sua rappresentanza, forte, in consiglio regionale. Centro e sinistra hanno volti riconoscibili nell’astronave, e rispondono ai nomi di Giovanni Arruzzolo, rosarnese di Ncd, e Francesco D’Agostino, cittanovese di Oliverio Presidente. Due cresciuti a pane e consensi, mai troppo innamorati delle sezioni e delle liturgie di partito, ma assai premiati dalla gente. Dietro di loro, comunque, si muove anche qualcos’altro: Luigi Fedele, rimasto fuori, per l’exploit di Arruzzolo, e la rimonta del gioiese Rocco Sciarrone, che non ha preso l’alloro perché la sua lista nel reggino non ha tirato come in altre provincie. Fa il suo, e anche bene, l’altro gioiese Giuseppe Pedà, che ha collezionato oltre 5000 preferenze nella lista “Casa delle Libertà”. Il sindaco di Sant’Eufemia, Domenico Creazzo dimostra di essere un ottimo riferimento con 3600 voti e il seggio appena sfiorato. Bene anche il mottese Domenico Mallamaci, numero uno della Iam, adottato dal territorio. Una domenica di passione elettorale, ma anche di termometro politico per tanti comuni e classi dirigenti della Piana.

Quasi ovunque, il centrosinistra ha vinto la battaglia delle coalizioni, specie nei centri maggiori. E proprio in questi comuni si sono scontrate classi dirigenti, pezzi di nomenclatura e si sono sedimentate dinamiche importanti verso il voto amministrativo di primavera.

A Gioia Tauro c’era una pioggia di candidati, ma malgrado ciò l’affluenza è scesa al di sotto del 50%. Il centrosinistra ha vinto facile, ma la battaglia tra i candidati è stata lunga e sanguinolenta. Alla fine il primo degli eletti è stato Giuseppe Pedà, della Cdl, con oltre 1500 preferenze, seguito a ruota da Rocco Sciarrone a oltre 1200. Gli altri candidati hanno raccolto le briciole, tranne Mimmo Mallamaci che ha superato le 500. La conta interna al Pd non ha premiato Seby Romeo – sostenuto dalla sinistra di Aldo Alessio – e neppure Nicola Irto  – vicino a Bellofiore – ma ha registrato quasi 200 preferenze Giuseppe Giordano.

A Palmi pochi votanti ma centrosinistra in festa, con il più votato l’imprenditore Alfonso Martino dei Democratici e Progressisti. Bene Nicola Irto e Seby Romeo del Pd, Arruzzolo di Ncd, Giannetta di Forza Italia.

A Rosarno perde, e di brutto, il centrosinistra, con Arruzzolo che in casa raccoglie più del 50% dei voti (2500 preferenze e oltre), e l’ampio gruppo moderato che lo sostiene manda un avviso di sfratto, per l’anno prossimo, all’amministrazione comunale di Elisabetta Tripodi. Il centrosinistra va sotto i 2000 voti ed è mancata la campagna elettorale democratica, col partito a meno di 700 voti. Reggono Seby Romeo, primo eletto del Pd – supportato dalle ex consigliere D’Agata e Borgese, Maria Teresa Gangemi ex assessore di Lavorato, e la sinistra del presidente Bottiglieri e dell’assessore De Maria – e Nicola Irto su cui è arrivato qualche voto dell’amministrazione comunale  – per cui si è esposto solo l’assessore Francesco Bonelli  – e alcuni consensi dello storico ex dirigente democrat Giacomo Giovinazzo molto vicino a Seby Romeo ma anche al deputato Demetrio Battaglia. A sinistra spicca anche il voto per D’Agostino, che arriva a 350 voti, agevolato anche dall’assessore rosarnese Franco Bruzzese. Scompare, clamorosamente, dal radar rosarnese, Forza Italia, dell’assessore provinciale Gaetano Rao che sprofonda a 450 voti, insieme ai voti della Cdl. Sempre a destra, 89 voti per Carmelo Dominici di Fratelli d’Italia.

A Taurianova il ciclone D’Agostino vince, precedendo alcuni candidati della Piana, come Pedà, Martino, Creazzo, mentre il Pd si conferma renziano, con la vittoria di Nicola Irto.

Il neoconsigliere regionale D’Agostino miete oltre la metà dei consensi a casa sua, Cittanova, schiantando il centrodestra e prosciugando anche il Pd.

Nel derby dei candidati a Oppido, il forzista sindaco Domenico Giannetta batte l’ex primo cittadino del Cdu Bruno Barillaro, mentre a Sant’Eufemia altro derby sentito che vede stravincere il sindaco Domenico Creazzo sul consigliere regionale uscente Luigi Fedele.

A Polistena i renziani di “Progetto Polistena” incoronano Nicola Irto, anche più votato del pentastellato di casa Fabio Auddino, prefigurando un bagno di voti a sinistra alle prossime comunali.

A Cinquefrondi record per la lista “La Sinistra”, con Giuseppe Longo che da solo supera le 1200 preferenze, con una debacle del centrodestra locale e dell’amministrazione comunale.

La Piana, dunque, alza la testa, e nel prossimo consiglio regionale non si potrà fare a meno di guardare con interesse al territorio degli ulivi, del porto e dell’agricoltura.

Domenico Mammola

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