Imminente chiusura Mercati Alimentari a Rosarno, i perchè della protesta dei lavoratori

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Un fulmine, ma neppur tanto a ciel sereno. Nubi di burrasca già si abbattevano da tempo sui lavoratori del supermercato Mercati Alimentari di Rosarno. Ma quanto accaduto stamattina li ha colti veramente di sorpresa, tanto da costringerli a fare delle barricate per difendere in tutti i modi il loro posto di lavoro, o perlomeno ottenere un minimo sostegno e qualche garanzia per il futuro. All’interno dei Mercati Alimentari insieme ai lavoratori era presente oltre al sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi ed all’assessore Michele Fabrizio anche Valerio Romano, Segretario della CGIL di Gioia Tauro. Sia i lavoratori che Romano stesso hanno spiegato il perché della protesta. Questa mattina, infatti, si sono presentati presso il punto vendita di Rosarno gli ispettori del Gruppo Bonina (al quale fa capo Mercati Alimentari) chiedendo ai dipendenti presenti di effettuare l’inventario della  merce. Considerato che, così come accaduto a Rende e Rossano nei mesi scorsi, – ci riferiscono i lavorati – l’inventario è il preludio alla chiusura del punto vendita, gli stessi si sono allarmati. Pertanto i dipendenti hanno chiesto insistentemente agli ispettori una vero fotografia della realtà. Purtroppo come gli stessi sospettavano, gli ispettori non hanno potuto far altro che confermare le loro paure. Una volta terminato l’inventario la poca merce rimasta a Rosarno sarebbe stata smistata altrove con la chiusura del punto vendita.  I lavoratori allora si sono subito mobilitati e si sono barricati dentro il supermercato chiedendo delle garanzia per il futuro, considerato che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi, e nonostante le rassicurazioni passate nulla è stato fatto, come ad esempio i contratti di solidarietà che invece sono entrati in vigore per i lavorato della Sicilia ma non per quelli dei punti vendita della Calabria che sono stati chiusi. Romano ha altresì puntato l’indice sul fatto che il gruppo Bonina, non ha effettuato alcuna comunicazione (dovuta per legge) ai dipendenti su un loro presunto licenziamento. Lavoratori che stanno vivendo un autentico dramma anche in considerazione della circostanza che su 23 totali circa il 50% di essi ha un contratto di apprendistato con la naturale conseguenza che non potranno usufruire di alcun sostegno e di nessun ammortizzare sociale per provare a rimettersi in carreggiata e cercare un nuovo lavoro in questo periodo di buio pesto per l’Italia intera, per la Calabria ma soprattutto per la Piana.

Giada Zurzolo

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