Nella notte i militanti lametini di Forza Nuova hanno affisso uno striscione all’interno dell’azienda Infocontact recante la scritta:”Forza Nuova è con i lavoratori Infocontact”;questo per esprimere la solidarietà nei confronti di circa 1800 lavoratori,padri e madri di famiglia che a fine mese rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro e di trovarsi in mezzo ad una strada.
Sembra infatti essere giunti al triste e drammatico epilogo dopo lo stato d’insolvenza presentato dalla stessa azienda di call center nello scorso mese di luglio ed il relativo commissariamento cui per legge si è dovuti passare e, nel fare da contorno a tutto ciò,le solite vacue e demagogiche oltre che stucchevoli promesse dei soliti politici nel momento in cui la vertenza Infocontact era al centro dell’attenzione mediatica.
Sono seguiti poi mesi di silenzio fino a giungere nel momento in cui l’azienda Wind-Infostrada rimettendo a bando le proprie attività in tutta Italia invitava diverse aziende out-sourcer alla partecipazione,ma non ad Infocontact,da qui pertanto la logica deduzione del mancato rinnovo della stessa commessa per l’azienda che opera nel territorio di Lamezia Terme.
Dal momento che 1800 lavoratori non possono essere lasciati al loro tragico e drammatico destino,noi di Forza Nuova investiamo di tutta questa problematica il neo Governatore della Regione Calabria On. Mario Oliverio, per far si che lo stesso si faccia promotore e garante per l’apertura di un tavolo di crisi presso il ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro,interpellando direttamente i titolari di questi dicasteri, Federica Guidi e Giuliano Poletti,al fine di trovare prima della data ultima del 31 gennaio una soluzione indirizzata alla salvaguardia ed al mantenimento di tutti questi posti di lavoro.
Altresì Forza Nuova chiede che venga fatta chiarezza sullo stato debitorio dell’ Infocontact e vengano di conseguenza accertate penalmente le responsabilità di chi ha portato al tracollo finanziario l’azienda mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro provocando cosi un’ulteriore ferita al tessuto sociale ed economico della città e di tutto il suo Hinterland.