Il Presidente nazionale dell’Unione per la difesa dei Consumatori, Denis Domenico Nesci, ha scritto al Ministro dell’Economia, al Presidente dell’ANCI ed al Presidente della CRUI per sottoporre alla loro attenzione una questione che potrebbe creare notevoli difficoltà alle famiglie italiane. Il nuovo calcolo dell’indicatore di ricchezza (ISEE) rischia di negare l’accesso a prestazioni agevolate a nuclei familiari che, sino ad ora, ne hanno avuto pieno diritto. Questo perché il nuovo indicatore, a parità di condizioni con il precedente, certamente produrrà risultati più elevati. Nesci ha segnalato come, al fine di garantire chi sinora ha usufruito di prestazioni sociali agevolate, per non creare disparità solo sulla base di un differente sistema di calcolo, sia indispensabile che i Comuni e le Università adeguino le fasce di reddito per l’accesso a tali prestazioni alla luce del nuovo ISEE.
Qualcuno si sta muovendo in tal senso ma – sostiene ancora il Presidente UDiCon – il rischio è che, qualora queste modifiche le apportassero solo alcune realtà, si creerebbe un’ulteriore forma di disparità.
Per tali ragioni, Nesci ha chiesto ai destinatari della missiva di intervenire tempestivamente presso i Comuni e le Università affinché procedano nell’adeguamento delle fasce reddituali sulla base del nuovo sistema di calcolo. “In una fase difficile come quella che sta vivendo il Paese, – ha concluso il Presidente UDiCon – vedersi negato un diritto sinora riconosciuto sarebbe un ulteriore elemento di malessere che abbiamo il dovere di risparmiare alle famiglie italiane”.