Libera Caccia su anticipo chiusura stagione venatoria: questo è un Governo di m…….. e con tutti i suoi illustri rappresentanti

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Con una durissima nota stampa Francesco Felicetta, Presidente Regionale ANLC Calabria commenta la chiusura anticipata della caccia al “Tordo Bottaccio” dal 31 gennaio al 19 gennaio, attaccando rappresentanti delle istituzioni e associazioni ambientaliste.

“Siamo alle solite…. Cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa, qualunque sia il direttore d’orchestra. Credo che mai definizione è stata più azzeccata e calzante per i rappresentanti dello Stato italiano nella realtà calabrese; rappresentanti non certo del popolo calabrese ma esclusivamente dello Stato il quale è distante ormai anni luce dalle esigenze del popolo.

E’ ormai noto ai più, almeno a quelli che si occupano del settore venatorio, che da qualche giorno, il nuovo Presidente del Governo Calabrese ha emanato uno dei primi provvedimenti (D.P.G.R. n. 4/2015) di fondamentale ed estrema importanza per la comunità calabrese, tanto da renderlo immediatamente esecutivo, salvo annunciarlo con un semplice quanto laconico avviso edito Regione Calabria, scritto frettolosamente su quella che sembra essere carta igienica. Il provvedimento annunciava l’immediata ed incondizionata chiusura della caccia al “Tordo Bottaccio” invece che al 31 gennaio al 19 gennaio (per i non addetti, si precisa che tra il 19 ed il 31 gennaio non vi sono 12 giorni di caccia bensì solo sei), senza nessuna motivazione apparente, quindi senza nessuna necessità, senza nessuna urgenza e senza che il testo di questo fantomatico DPRG n. 4/2015 fosse portato a conoscenza almeno degli addetti ai lavori; ancora a tutt’oggi, 26 gennaio, se ne disconosce il contenuto.

Ma procediamo con ordine: il Ministero dell’Ambiente, abilmente strumentalizzato da interessi esterni e di parte, nei giorni scorsi aveva intimato ad alcune regioni (Liguria, Toscana, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Marche) adducendo quale motivazione un provvedimento di procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.

NIENTE DI PIU’ FALSO! E’ stato il Ministero dell’Ambiente a trasformare in provvedimento di infrazione una semplice richiesta di chiarimento dell’UE, in merito alle chiusure di caccia, differenziate per alcune Regioni, per le specie cesena, beccaccia e tordo bottaccio.

Il Ministro dell’Ambiente che fa? Invece di richiedere i dovuti chiarimenti, diffida le regioni interessate a porre rimedio anticipando le chiusure alle specie citate. Gli Assessori Regionali, riservandosi un minimo di autonomia locale, declinano gentilmente l’invito. Il Ministro dell’Ambiente che fa? Utilizzando la falsa procedura di infrazione propone agli scienziati del Consiglio dei Ministri l’assunzione di delibere che assegnano agli altri scienziati del Governo il potere sostitutivo straordinario, i quali, tempestivamente e coerentemente con quanto sono soliti fare di fronte ai numerosi problemi che affliggono l’Italia, stabiliscono il termine di chiusura della caccia alle specie cesena, tordo bottaccio e beccaccia nel territorio delle regioni Liguria, Toscana,

Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Marche alla mezzanotte di martedì 20 gennaio.

Tutto ciò basato su una falso presupposto. Chiedo scusa, ma non vi sembra che questi provvedimenti calpestano le autonomie locali ed hanno un certo non so che di dittatoriale memoria?

Solo per informazione: le Regioni che non hanno aderito per motivi giustificabilissimi all’aut-aut del Ministro, dopo il primo “No” e dopo aver subito le prepotenze del Ministro attraverso i poteri sostitutivi, sopraffatte dallo spavento, hanno già annunciato ricorso legale.

E’ anche vero che lo Stato italiano detiene numerosi ed importanti primati nei tanti settori della società, per cui non si poteva deludere l’UE (?!) in materia venatoria; per esempio siamo primi in Europa ed ai primi posti al mondo in quanto a corruzione nel settore pubblico, insieme a Grecia e Romania, una corruzione dilagante……; siamo ai primi posti in Europa in quanto a disoccupazione; un disastro…..; non dobbiamo dimenticare la delinquenza dilagante; siamo anche ai primi posti con i parlamentari più pagati in Europa (…….e meno male, altrimenti se fossero i meno pagati saremmo

già all’inferno).

Ora siamo primi anche in fatto di menzogne. Ma cosa c’entrasse in tutto ciò la Regione Calabria, non è dato sapere; per la prima volta erano state adottate tutte le procedure necessarie, peraltro previste dalle norme, affinché il tordo bottaccio si potesse cacciare sino al 31 gennaio: censimenti

certificati nell’arco di due anni avevano stabilito che la migrazione pre-nuziale della specie inizia dopo la metà di febbraio e, negli inverni particolarmente rigidi si prolunga sino a tutto marzo. Ma per dimostrare questo non c’era bisogno dei censimenti: lo dice la scienza e l’ISPRA non è la scienza! Per le specie delle quali non si disponevano dati (cesena e beccaccia) la chiusura era già stata stabilita da calendario venatorio al 19 gennaio.

Nonostante ciò e nonostante una sentenza del TAR Calabria che ha certificato la correttezza delle procedure, il nuovo Presidente di Calabria che cosa fa? Nonostante la Regione Calabria non sia stata neanche sfiorata dai poteri sostitutivi del Governo centrale, ancora senza un Governo regionale, senza Assessori, senza Assessore al ramo e con una Regione allo sbando, compie la prima grande impresa: con urgenza e senza motivazioni che giustifichino questa assurda presa di posizione, comunica (ma solo “comunica” in quanto sino ad oggi disconosciamo il contenuto di questo fantomatico DPGR 4/2015) l’anticipo della chiusura dalla caccia al tordo bottaccio al 19 gennaio, ponendo ancora una volta (purtroppo ancora una volta) la Regione Calabria in posizione supina a prendere calci nel sedere (e non solo) da parte di ISPRA e Ministero dell’Ambiente.

Non abbiamo bisogno di questi uomini: uomini senza un po’ di coraggio, pronti e tirare fuori gli attributi, almeno una volta, per opporsi e dire di no ad un potere che, per quanto ci riguarda, non bada più a verità scientifiche ma a strane argomentazioni che, con abilità, camuffa interessi di profilo privatistico con motivazioni di alto profilo scientifico…….……..Vabbè, devo anche ammettere che ormai certi attributi non sono più di serie, ma sono solo dei semplici optional.

A questo punto mi viene da pensare che, siccome non credo di trovarmi di fronte a sprovveduti ed improvvisati politici, ma a personaggi, tanto intramontabili quanto sufficientemente navigati nel quadro politico calabrese, non ci sia qualche altro interesse che lega a doppio filo Regione Calabria ed ISPRA (e quindi Ministero dell’Ambiente); altrimenti non ci si spiega perché, da qualche anno a questa parte, in materia venatoria dipendiamo in modo esasperato proprio da questo Istituto, tanto che anche i più semplici pareri non vincolanti diventano esasperatamente vincolanti.

Infine, credo che ha ragione, ma solo in parte, il leghista Salvini ”Questa è un’Italia  di m………”; no, non è proprio così, non offendiamo l’Italia per favore! Correggiamo il tiro, non l’Italia, ma questo è un Governo di m…….. e con tutti i suoi illustri rappresentanti! (a scanso di equivoci “m” sta per “mediocri”).”

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