Si chiama Giampiero Filangieri l’italiano arrestato a luglio a Erbil, nel Kurdistan iracheno, perché accusato di volersi arruolare nell’Isis. Fonti ben informate hanno confermato che si tratta del 35enne nato a Reggio Calabria ma cresciuto a Bologna, dove viveva con la famiglia. Gli zii hanno difeso Filangieri definendolo soltanto “un ragazzo problematico e facilmente plagiabile” e anche le modalita’ del suo arresto, che sarebbe avvenuto dopo che lui stesso aveva dichiarato alle autorita’ curde di volersi unire ai miliziani jihadisti, sembrerebbero confermarlo.
L’Italia sta fornendo assistenza consolare attraverso l’ambasciata a Baghdad guidata da Massimo Marotti.
Il nome di Filangieri però non è nuovo alla cronaca, anche se per una vicenda apparentemente in totale contrapposizione rispetto al terrorismo internazionale. Il giovane originario di Reggio Calabria, nel giugno del 2009 era un senzatetto che viveva a Granada in Spagna, dove secondo l’intelligence si perfeziona la sua conversione, era stato malmenato da alcuni adolescenti del luogo, i quali sono stati condannati dal tribunale spagnolo a risarcire il clochard con 3000 euro per il pestaggio subito. A cause delle violenze , che gli hanno causato una prognosi di 90 giorni, lo stesso è stato ricoverato in ospedale, ma subito dopo essere stato dimesso il giovane è sparito. La polizia spagnola ha provato a cercarlo in tutti i modi per far si che potesse riscuotere la somma liquidata da giudice. Nessuno però avrebbe mai immaginato che dopo sei anni lo stesso uomo sarebbe stato arrestato in quanto terrorista vicino all’Isis.