Manifestazione Agrinsieme: numerosa la presenza di agricoltori reggini. Una protesta, quella degli agricoltori di Confagricoltura e Cia, che ha voluto mettere al centro dell’attenzione politica nazionale e regionale le difficoltà di un settore che garantisce “il made in Italy dell’agroalimentare”, produce beni primari per i cittadini e “garantisce” vera occupazione
IMU Agricola, Consorzi di Bonifica, Arcea e PSR, sono i motivi alla base della grande manifestazione di protesta, tenutasi ieri nel capoluogo di regione. Manifestazione che ha visto la presenza di numerosi imprenditori agricoli di Confagricoltura Reggio Calabria giunti a Catanzaro da tutta la Provincia reggina per sostenere e condividere l’iniziativa e fare sentire la rabbia di chi vede, di giorno in giorno, ridurre il proprio reddito da un governo nazionale sordo alle richieste del mondo agricolo e famelico nel gravare con nuove tasse inique chi già vive al limite della sopportabilità finanziaria per le ricorrenti crisi che hanno investito le produzioni di punta dell’agricoltura Reggina, olio e agrumi in primis. È quanto sostengono i verti dell’Organizzazione degli Imprenditori Agricoli della Provincia di Calabria che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione di protesta con striscioni e banner che sintetizzavano il malcontento che serpeggia nelle campagne, in particolare per l’ennesimo balzello sul bene primario, il terreno agricolo, tassato oltre ogni limite con l’introduzione dell’IMU. Una protesta, quella degli agricoltori di Confagricoltura e Cia, uniti sotto la sigla di AGRINSIEME CALABRIA, che ha voluto mettere al centro dell’attenzione politica nazionale e regionale le difficoltà di un settore che garantisce “il made in Italy dell’agroalimentare”, produce beni primari per i cittadini e “garantisce” vera occupazione. Il balzello dell’IMU, così come applicato dal Governo non va proprio giù agli agricoltori anche per le distorsioni che il decreto contempla in termini di criteri utilizzati per la classificazione dei Comuni montani, parzialmente montani e normali. Caso veramente emblematico quello dei Comuni di Scilla e Bagnara; Comuni con le medesime caratteristiche strutturali ma con classificazione diversa. Con lo slogan “Non vogliamo morire di IMU” gli agricoltori reggini hanno sintetizzato la loro rabbia per una tassazione che rischia di affossare un settore in profonda crisi. Alla importante ed imponente manifestazione hanno partecipato numerosi amministratori comunali rappresentanti dal delegato dell’ANCI Michele Drosi il quale ha chiesto al Presidente della Regione Oliverio di intervenire presso il Governo per correggere il grave errore commesso sull’IMU agricola. Ma i temi portati all’attenzione della politica dagli agricoltori reggini dell’area tirrena con lo slogan “Politica, sveglia!!! L’Agricoltura della Piana di Rosarno sta morendo” e da quelli della ionica “Chiediamo solo: tasse normali, pagamenti in regola, meno burocrazia” hanno riguardato anche altri temi come i consorzi di bonifica, l’asfissiante burocrazia, i ritardi nei pagamenti da parte della Regione e Arcea (Organismo Pagatore Regionale), il mancato riconoscimento dei danni da calamità pregresse. A dare la propria solidarietà, e quella dell’Amministrazione Provinciale dei Reggio Calabria, l’Assessore all’Agricoltura della Provincia Reggina Gaetano Rao, da sempre vicino alle istanze degli agricoltori, con il quale Confagricoltura Reggio Calabria ha condiviso un percorso di attività improntato a fare crescere le aziende e l’agricoltura della nostra Provincia.