Sissy Trovato Mazza, l’agente di polizia penitenziaria, originaria di Taurianova, trovata in un lago di sangue il 1 novembre del 2016 in un ascensore dell’ospedale di Venezia con un proiettile in testa e morta poi il 12 gennaio del 2019, dopo due anni di calvario, non si sarebbe uccisa. E’ quello che sostiene da anni la famiglia e chi la conosceva. Adesso a distanza di parecchio tempo da quel tragico novembre 2016, sembrano esserci nuove rivelazioni. Nel 2019 la Procura ha chiesto l’archiviazione del caso, sostenendo si sia trattato di un suicidio. I genitori però si sono opposti e hanno insistito affinchè le indagini proseguissero.
Vi sarebbero delle nuove dichiarazioni di una detenuta del carcere della Giudecca che, ha raccontato come Sissy avrebbe tentato di smascherare un traffico di sostanze stupefacenti e le relazioni sessuali tra agenti e detenute, e proprio per questo motivo, secondo le parole della detenuta, l’agente di Taurianova sarebbe stata uccisa da una collega. La detenuta è stata accusata di calunnia.
Interrogata alla presenza del suo avvocato, Mauro Serpico, ha spiegato di non aver voluto accusare nessuno, limitandosi a riferire “avvenimenti a sua conoscenza”.
“La Procura ha già chiesto il suo rinvio a giudizio: tra le cose da chiarire al processo vi è il perché la detenuta abbia deciso di fare le sue rivelazioni a distanza di oltre due anni dal fatto”.