L’Italia circa le previsioni economiche diffuse dall’Unione Europea avrà per effetto della crisi cagionata dal Coronavirus, un calo del Prodotto interno lordo dell’11,2%. Sarà secondo le stime sopraccitate la peggiore in Europa, seguita da Spagna e Francia. Ma non é la sola notizia infausta per il nostro paese, infatti una famiglia su tre circa i dati di Bankitalia, ha risorse di danaro per soli tre mesi. Un vero e proprio salasso per il nostro paese già angustiato da altri atavici problemi.
Benché sia stato annunciato nelle scorse ore il Dl Semplificazioni, con annesso stanziamento di circa 200 miliardi per la realizzazione di 130 opere ritenute strategiche, alcune delle quali concernono la nostra Calabria, l’autostrada Salerno-Reggio Calabria e la Statale Ionica, tutto ciò pare non bastare. Tanti sono infatti gli indicatori negativi per il futuro del nostro paese, fra cui l’aumento tra gli altri succitati, della disoccupazione che si stima attorno al 12%. Un florilegio di piccole aziende ed attività sono state costrette ad abbassare la saracinesca anche a causa dei colpevoli ritardi concernenti le misure di sostegno alle stesse, previste dal Dl Rilancio. Gioverebbe pertanto essere tutti coesi e collaborativi alfine di scongiurare il peggio. La politica deve agire, altrimenti per il nostro paese ci sarà una lenta e annosa agonia. Occorre collaborare e ben impiegare con piani pluriennali i fondi che quasi sicuramente riceveremo dal Piano di Ripresa previsto dalla Commissione Europea. La parola investimento deve essere il monito dell’intera azione di governo. Che deve essere decisa e chiara, scandita da passaggi improrogabili, senza tentennamenti. In caso contrario si aprirebbero scenari apocalittici. Le riforme sono necessarie per attenuare la sferzante e nerboruta crisi che ci sta affliggendo. I tempi sono piuttosto cupi e ardui. Occorre agire e farlo presto, facendo più di quanto non sia stato fatto finora.
Francesco Grossi