Undici persone arrestate ed un maxi sequestro da 210 milioni di euro, è questo il bilancio dell’Operazione Bicefalo eseguita questa mattina dalla Guardia di Finanza. Le persone coinvolte sarebbero, secondo l’accusa legate alla storica cosca di ndrangheta dei Piromalli di Gioia Tauro. Gli indagati sono accusati a vario titolo dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, contraffazione, frode in commercio, ricettazione e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
In particolare secondo gli inquirenti un noto imprenditore della piana di Gioia Tauro, Alfonso Annunziata, avrebbe goduto dei favori dei principali referenti della cosca dei Piromalli, grazie ai quali ha costituito un “impero” economico-commerciale che è stato protetto dalle potenziali minacce di altri clan criminali. Secondo gli inquirenti, infatti, l’imprenditore ha consapevolmente sostenuto e contribuito allo sviluppo dell’associazione mafiosa attraverso il pagamento periodico di una tangente, ed ottenendo in cambio la protezione rispetto alle cosche “concorrenti”. Per tali ragioni, il Centro Commerciale Annunziata, uno dei più grandi in Calabria è stato posto sotto sequestro.
Le ordinanze di custodia cautelare, eseguite da finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e dello Scico di Roma, sono state emesse a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia reggina. I nomi degli arrestati ed i dettagli dell’Operazione Bicefalo verranno forniti nel corso di una conferenza stampa.