Rosarno: il degrado e l’integrazione impossibile nel quartiere Ospizio

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In seguito alle numerose segnalazioni ricevute in merito alle condizioni di degrado, di scarsa igiene, in cui versa un quartiere della nostra città , per la precisione Quartiere Ospizio/largo Bellavista, abbiamo deciso di veicolare il grido degli abitanti di Rosarno, stanchi di assistere ogni giorno a scene quasi da film.

Nella lettera-denuncia inviata alla nostra redazione, si fa riferimento nel dettaglio al modus vivendi di alcune persone che “risiedono” nel quartiere sopra citato.

Sembrerebbe che nello stesso siano stati concessi in affitto 7 locali, in cui abitanti stranieri offrirebbero diversi “servizi”, il tutto sotto gli occhi dei residenti rosarnesi vicini di casa.

 I cittadini lamentano le condizioni igienico sanitarie disastrose, le condizioni di vita e il continuo via-vai di presunti clienti che girano di appartamento in appartamento. «Siamo stanchi di vivere così, in questa situazione: ogni giorno assistiamo a litigi, spesso tra persone solitamente ubriache e pericolose, i nostri figli o nipoti non escono più in strada a giocare, hanno paura, le donne capita anche di vederle soltanto con un telo addosso e completamente nude, e gli uomini abitualmente orinano all’aria aperta e sotto gli occhi di tutti». I residenti del quartiere dicono di essere a conoscenza, oramai da un bel po’ di tempo della situazione, e che nonostante diverse segnalazioni, non siano mai stati presi dei veri e propri provvedimenti . «Sappiamo tutti quello che avviene in quelle case non è difficile immaginarlo, anche un bambino lo capirebbe, anzi lo capisce, tra fumi passivi e donnine nude non serve molta immaginazione, ed è per questo che molti genitori vietano ai loro figli di uscire in strada, ma tutto questo non è giusto, siamo stati accusati di essere razzisti più volte, ma qui non si parla di razzismo, si parla di sottomissione nei nostri confronti. Noi siamo per l’integrazione, ma non così, questa non è integrazione è una guerra fra bande, perché molti stranieri litigano tra di loro per la gestione del territorio. Ci accusano di essere razzisti,  non siamo neppure liberi di lamentarci o chiedere un po’ di rispetto perché potrebbe capitare di essere minacciati come successo in passato» . Secondo quanto raccontano gli abitanti Rosarnesi infatti nel momento in cui si proverebbe ad avere un dialogo, ci si troverebbe davanti un muro, ma non un muro in senso lato, in questo caso si parla di veri “muri, uomini alti imponenti” che più di una volta hanno zittito le donne.  «Volevamo precisare – si legge ancora nella lettera – che nello stesso quartiere abitano da tantissimi anni anche altre famiglie straniere, che si sono perfettamente integrate, lavorano, hanno dei bambini, li conosciamo e convivono pacificamente con noi e che si lamentano anche loro della situazione attuale» . Rosarno , da alcuni anni a questa parte, è al centro di una attenzione mediatica che spesso si traduce in una condanna aprioristica nei confronti dei suoi cittadini, quasi  se ne debba  parlare sempre male per fare notizia. E’ indubbio che esistono comportamenti ed atteggiamenti da stigmatizzare di alcuni autoctoni,  ma non sembra opportuno generalizzare, gettando la croce su una intera cittadinanza. Affinché tutto ciò non avvenga, però, sarebbe opportuno che  ogni singolo cittadino si impegnasse a denunciare e segnalare situazioni di questo tipo, indipendentemente dalla provenienza o etnia di chi non rispetta le leggi.

I processi di integrazione e accoglienza si devono coronare attraverso la disponibilità e solidarietà dei residenti, il rispetto delle leggi e la correttezza dei comportamenti di tutti. A prescindere da sesso e provenienza.

Giada Zurzolo

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