Si terrà oggi alle ore 18:00, presso il suggestivo Anfiteatro comunale di Polistena, il raduno aperto ai volontari della Tirrenica e della Piana organizzato e promosso dal Centro Servizi al Volontariato dei Due Mari.
Un momento fortemente voluto, che si svolgerà nel rispetto delle vigenti normative anti Covid senza però rinunciare a promuovere una vicinanza emotiva e relazionale tra i diversi gruppi di volontariato.
Un’iniziativa che ha il patrocinio morale del Comune di Polistena e che nasce per incoraggiare i tanti i volontari attivi nei diversi territori a focalizzare quel che è essenziale custodire e non disperdere con riferimento alla propria storia e alla propria esperienza di impegno; per mettere in circolo e in comune le “buone” energie presenti e gettare le basi per l’avvio di un percorso di promozione diffusa e collettiva del volontariato.
“Stiamo abitando un tempo stravolgente, nel senso letterale del termine” – dichiara il presidente del CSV reggino Ignazio Giuseppe Bognoni per spiegare la genesi dell’iniziativa – “prima di tutto per la pandemia che ha messo a soqquadro le nostre vite, ma anche per via di altri importanti cambiamenti, come per esempio la riforma del terzo settore, che ha ridisegnato l’intero mondo del non profit e sta coinvolgendo tutto il volontariato in un inevitabile processo di ridefinizione. Un tempo di difficoltà, dunque, ma anche di opportunità; da attraversare con cautela ma anche con fiducia, con lo sguardo volto a quel che non è più e a quel che potrà essere, senza però distoglierlo da quel che comunque resta e da cui ricominciare per ricostruire la comunità di domani, anche con il contributo del volontariato”.
È invece il direttore, Giuseppe Pericone, a prefigurare lo scenario futuro spiegando che “questo raduno costituisce la fase di avvio di un percorso volto alla realizzazione di piccoli eventi di animazione e di promozione del volontariato di cui le associazioni saranno protagoniste nei territori di appartenenza. Il nostro obiettivo come quello delle associazioni di volontariato, infatti, è quello di costruire comunità più solidali, eque ed inclusive”.