Decretata la zona rossa sia nel campo container di Rosarno che nella tendopoli di San Ferdinando. Come era facile prevedere e come tante volte USB aveva affermato, una situazione così esplosiva è stata lasciata degenerare dalle scelte scellerate della politica nazionale e regionale.
Ora gli abitanti dei due insediamenti si trovano in isolamento forzato (quarantena), ma in una situazione di pericolosa promiscuità tra positivi e negativi.
Denunciamo fra l’altro che solo ieri e dopo ripetute segnalazioni siamo riusciti a far trasferire in ospedale un abitante della tendopoli gravemente malato e cardiopatico. Per ottenere questo risultato abbiamo dovuto rivolgerci al consigliere regionale Anastasi che ringraziamo per il tempestivo intervento.
L’USB il 13 ottobre aveva chiesto alla prefettura l’apertura di un tavolo per affrontare un’emergenza facilmente prevedibile. Inutile dire che anche questa volta la nostra richiesta è rimasta inascoltata.
La situazione critica creatasi per la pandemia era stata oggetto di denunce ripetute da parte della nostra organizzazione, tanto che a fronte della situazione di abbandono in cui si trovano queste comunità, ci siamo attivati per assistere i residenti.
Oggi si rischia, a causa di ritardi e inefficaci iniziative, che la grave emergenza sanitaria si trasformi in un problema di ordine pubblico, come dimostrato dalle tensioni degli ultimi giorni.
Tutto ciò avviene alla vigilia della stagione agrumicola, che richiamerà in questi territori centinaia di braccianti, i quali come in passato saranno vittime dello sfruttamento lavorativo voluto da proprietari terrieri e grande distribuzione organizzata.
L’USB presente sul posto sta chiedendo di nuovo alla Prefettura e alla Regione l’apertura immediata di un tavolo per affrontare la fase emergenziale, anche nella consapevolezza che solo una strategia di medio periodo può essere funzionale.
L’USB torna a chiedere:
la regolarizzazione dei lavoratori stranieri resi irregolari dai decreti sicurezza, che tanto più in una situazione di emergenza sanitaria permetterebbe ai lavoratori di accedere alle cure mediche.
l’assistenza emergenziale con un reddito di quarantena per tutti i confinati nelle zone rosse.
il superamento delle tendopoli con l’attuazione del fondo di garanzia per un insediamento abitativo.
l’emersione dal lavoro nero dei lavoratori della terra.
La situazione rimane molto tesa e potrebbe diventare ancora più difficile.
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