Il 20 Maggio 2012, è una data che in molti, soprattutto gli abitanti dell’Emilia Romagna ricorderanno sempre. Il giorno del catastrofico terremoto avvertito dai sismografi di tutta Italia, e dalla popolazione in Veneto, Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria ed Emilia Romagna. Il sisma provocò morti , e circa 50 feriti, 5000 sfollati e ingenti danni al patrimonio culturale a causa dei molti crolli di palazzi e monumenti, aziende agricole e fabbriche che ebbero la peggio, perché il terremoto d’Emilia fu soprattutto il terremoto delle fabbriche e le vittime furono soprattutto operai. Gli stessi partiti dal sud, dall’estero o dalla stessa provincia con un groppone carico di speranze, arrivati in Emilia per lavorare, per riuscire a vivere. Purtroppo molti persero la vita seppelliti vivi dalle macerie di capannoni, industrie, fabbriche. Loro, nel terremoto d’Emilia,” hanno pagato il prezzo più alto” come ci spiega Walter Cordopatri attore Calabrese, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, che insieme a Stefano Muroni suo collega, partendo da questa vicenda ha deciso di farne un film: “ Terremotati, la notte non fa più paura”. Dopo vari progetti insieme portati a buon fine con ottimi risultati, la coppia-Cordopatri–Muroni ci riprova questa volta con qualcosa di più importante e impegnativo, il primo vero film. Come ci racconta Walter stesso: “L’idea di base era quella di fare un cortometraggio, però pian piano ci siamo resi conto che quello che avevamo in mente era qualcosa di più grande che non poteva essere realizzato in un tot di minuti e nonostante il progetto di base e le idee fossero ben visti da molti, è stato parecchio difficoltoso trovare i finanziamenti e i fondi necessari per la realizzazione di quello che poi è divenuto un lungometraggio”. Un po’ scoraggiata la coppia non smette di crederci , Stefano imperterrito non si perde d’animo e continua a girare di sede in sede ad interpellare enti e privati, ricevendo tanti no. E’ stata un’ insegnante Ferrarese Maria Rita Storti, che ha in un certo senso iniziato a far credere loro ancora di più nel progetto, co-finanziando il film con una notevole somma, oltre ai fondi dell’imprenditore Vittorio Gambale , che sin da subito ha sposato l’idea di “Terremotati” , del comune di Ferrara della Provincia, e della cifra ricevuta attraverso una campagna di crownfunding film è stato quindi realizzato con un budget molto ridotto, ben al di sotto delle produzioni low budget. “Terremotati” verrà presentato in anteprima il 29 aprile all’Istituto italiano di cultura di Bruxelles “una notizia che ci ha reso felicissimi” dichiara Walter, “andremo a rappresentare la cultura italiana, io personalmente avrò l’onore di rappresentare la mia terra a Bruxelles “. La notte non fa più paura”, racconta una storia di amore, amicizia e speranza tra le macerie del sisma. ”Sono storie di insicurezza quotidiana, di “terremotati” sociali che si trovano a fare i conti con una crisi economica insistente e con la tragedia naturale che ha sconvolto un’intera regione e non solo.” Grazie alla nostra squadra formata da me, Marco Cassini il regista alla sua prima opera, Stefano Muroni, Samuele Govoni addetto ufficio stampa, e la produttrice esecutiva Ilaria Battistella, oltre ovviamente al gruppo di ragazzi attori professionisti provenienti dalle migliori scuole e al prestigioso Giorgio Colangeli vincitore del David di Donatello 2007 come miglior attore non protagonista, abbiamo trasformato un sogno in realtà. “E’stata e continua ad essere un’esperienza fantastica, io Marco e Stefano nel momento in cui ci siamo resi conto che i nostri desideri si stavano realizzando concretamente, abbiamo dato il via alla stesura della sceneggiatura, e nonostante non ci fossimo mai cimentati in questo, siamo riusciti a concludere il tutto.” Nel film Walter interpreta proprio un Calabrese che viene dalla Piana, un paesino vicino Gioia Tauro, Giulio un giovane padre che si trasferisce in Emilia a Mirabello, insieme alla moglie e la figlioletta, e tra mille difficoltà riesce a trovare lavoro in una fabbrica. Grazie all’amicizia dei suoi colleghi che lo fanno sentire a suo agio, riesce ad inserirsi nella vita Ferrarese e mettersi in gioco, ritrovando la tranquillità. Un film basato sui molteplici aspetti che si celano dietro il lavoro nelle fabbriche, un film che parla di speranze, desideri, amicizie ma anche di integrazione e purtroppo di sogni distrutti e vite spezzate. Incentrato maggiormente sulla vita, sul mondo degli operai, sul lavoro che svolgono, e sulle speranze di giovani lavoratori che ancora oggi si mettono in gioco pur di riuscire a sopravvivere in momenti di crisi, ragazzi che lasciano le proprie terre in cerca di orizzonti nuovi e sicuramente migliori. In attesa che il film sia distribuito facciamo un grosso in bocca al lupo a Walter per essere riuscito a portare un pezzo di Calabria anche in un grande progetto cinematografico.
Giada Zurzolo