Riceviamo e pubblichiamo
“Nei giorni in cui diversi paesi europei si avviano ad attuare lockdown sempre più duri si prospetta anche per l’Italia una progressiva chiusura delle scuole che in Calabria è già in atto per quanto riguarda medie e superiori.
Appena poco più di un mese fa è ripartita la scuola nella nostra regione tra le difficoltà di sempre avente ad oggetto strutture scolastiche sempre più vecchie e per questo poco adatte a fronteggiare l’emergenza Covid.
E’ sotto gli occhi di tutti infatti che da marzo, quando le scuole sono state chiuse, ad oggi nulla è stato fatto per fronteggiare l’emergenza e tutta la discussione riguardante la scuola si è limitata alla questione ridicola dei banchi a rotelle e a quella più seria circa la cronicamancanza di insegnati di ruolo per i quali solo pochi giorni fa, con colpevolissimo ritardo, è stato avviato il concorso.
A fronteggiare il pericolo pandemia sono rimasti cosi solo presidi e direttori degli istituti scolastici i quali da soli e con pochi risorse hanno cercato di arrabattarsi come meglio potevano e solo grazie alla loro opera meritoria è stato possibile avviare l’anno scolastico.
E’ da secoli universalmente riconosciuta l’importanza dell’educazione scolastica e proprio dalla stessa la Calabria deve trarre la linfa necessaria per soddisfare quella richiesta di legalità da sempre carente nella nostra regione. Dalla scolarizzazione passa la lotta al malaffare che infesta la Calabria.
Per tale motivo vogliamo puntare l’attenzione sulla didattica in presenza soprattutto per quanti riguarda gli istituti primari in quanto proprio nei primi anni l’alunno si forma e trova le basi per il suo futuro percorso di formazione culturale e professionale.
La didattica a distanza nega il diritto allo studio a decine di migliaia di minori e acuisce le difficoltà di molte famiglie: ricordiamo infatti che ad oggi la banda larga in Calabria è una chimera per molti comuni e in molti nuclei famigliari non ci sono le minime competenze informatiche e tecnologiche per assistere i più piccoli.
Pertanto come dipartimento scuola Calabria del Movimento Sociale Fiamma Tricolore chiediamo che si continui con la didattica in presenza soprattutto per quanto riguarda la scuola elementare.
Sollecitiamo pertanto le istituzioni regionali a potenziarel’assistenza alle famiglie tenendo comunque conto che il problema principale nella nostra regione è la deficienza di uomini, strutture e mezzi nella sanità regionale e non la scuola!”
Matilde Grimaldi
Dipartimento Scuola Calabria
Movimento Sociale Fiamma Tricolore