Nella giornata di ieri, il GIP del Tribunale di Reggio Calabria, d.ssa Tommasina Cotroneo, ha disposto la remissione in libertà dell’ex Vice Sindaco di S. Eufemia d’Aspromonte, Cosimo Idà, difeso dagli avv. Girolamo La Rosa e Renata Zito del Foro di Palmi.
Idà, quarantatre anni, I° Maresciallo dell’Esercito Italiano in servizio presso la Brigata Meccanicizzata “Aosta” di Messina, era stato tratto in arresto lo scorso 25 Febbraio quando, in esecuzione di Ordinanza di custodia Cautelare venivano arrestate 45 persone, mentre altre venti risultavano indagati.
Gli arrestati risultavano accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, di una serie di reati di stupefacenti ed armi, estorsioni, scambio elettorale politico mafioso, reati tutti aggravati dalle finalità di agevolare la cosca mafiosa di appartenenza.
L’operazione, denominata “Eufhemos” e coordinata dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria, aveva fatto molto rumore e scalpore in quanto, tra gli arrestati, vi erano quasi tutte le figure istituzionali del comune di S. Eufemia d’Aspromonte.
Infatti, oltre al vice sindaco Idà Cosimo, erano stati arrestati il sindaco Domenico Creazzo (appena eletto consigliere regionale con oltre ottomila preferenze ed in procinto di essere nominato Presidente del Consiglio Regionale della Calabria), nonché il Presidente del Consiglio Comunale Angelo Alati ed il candidato sindaco sconfitto alle elezioni, Domenico Forgione.
In seguito agli arresti, il Consiglio Comunale del piccolo paese aspromontano è stato sciolto per infiltrazioni mafiose.
Tuttavia, vi è da dire che, oltre ad Idà, anche il Presidente del Consiglio Comunale Angelo Alati ed il candidato sindaco sconfitto alle elezioni, Domenico Forgione, sono stati recentemente scarcerati, in quanto riconosciuti estranei ai fatti contestati.
A Cosimo Idà veniva mossa la pesante accusa di ricoprire il ruolo di capo di una frangia del locale di S. Eufemia d’Aspromonte e di avere effettuato una serie di affiliazioni di ndrangheta senza il consenso e contro il volere dei vertici della cosca.
Sin dall’inizio, Idà si era dichiarato estraneo a tutte le accuse contestate, asserendo di essere vittima di uno scambio di persona.
Tuttavia il Tribunale della Libertà aveva rigettato la richiesta di riesame dell’Ordinanza di custodia cautelare.
La difesa presentava nuova istanza di revoca della misura custodiale, suffragata da tre consulenze fatte da esperti periti trascrittori, i quali – trascrivendo in modo certosino alcune determinanti intercettazioni ambientali – avvaloravano la tesi dello scambio di persona.
Venivano pertanto disposte ulteriori consulenze da parte della pubblica accusa, che confermavano quanto già accertato dalle consulenze della difesa.
In ragione di ciò, in pieno accoglimento della richiesta difensiva, il Gip d.ssa Cotroneo disponeva la immediata revoca della misura custodiale e così Idà Cosimo poteva lasciare il Carcere militare di S. Maria Capua Vetere e fare ritorno presso la propria abitazione di S. Eufemia d’Aspromonte.