La Giunta regionale chieda al Premier Renzi di scongiurare l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato in altre forze di polizia. Lo faccia per tutelare un’entità che quotidianamente sorveglia e tutela il nostro ecosistema, una delle più preziose risorse della Calabria”.
È quanto sollecita il consigliere regionale della Casa delle Libertà, Giuseppe Graziano, che ha presentato una mozione consiliare contro il rischio di soppressione del Corpo forestale dello Stato, paventato con il Disegno di Legge 1577 (art.7, comma , lettera a) sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
“Nell’ottica di razionalizzazione delle funzioni, si deve anche pretendere il rafforzamento in termini di organico e di competenze specialistiche del Corpo, affinché si configuri sempre più nettamente quale organo nazionale specializzato nella tutela e nella salvaguardia dell’ambiente, del territorio, delle foreste, del patrimonio agroalimentare e della biodiversità, a servizio di questa Regione e dell’intero Paese”, dice Graziano che aggiunge: “Questa maldestra operazione, l’ennesima varata dal Governo Renzi, determinerebbe l’irrimediabile dispersione della specifica professionalità del Corpo forestale dello Stato in diversi ambiti: dalla lotta ai crimini ambientali, alla difesa idrogeologica e del suolo, passando per la prevenzione e il contrasto al traffico e smaltimento illecito dei rifiuti, per finire alla tutela dei prodotti a qualità certificata e delle tipicità alimentari e al controllo, prevenzione e repressione dei traffici illeciti di specie animali e vegetali minacciate d’estinzione. Con la soppressione del Cfs- prosegue il consigliere regionale-, la complessa struttura per la sicurezza dei cittadini perderebbe un indispensabile partner nel complesso sistema di governance del territorio. Inoltre, – ribadisce ancora Graziano- è innegabile l’efficienza e l’efficacia garantita dalla forestale in tutto il Paese e, soprattutto, in Calabria. Nel corso degli anni, infatti, nella nostra regione, il Corpo ha contribuito, in modo determinante, alla lotta ed al contrasto agli incendi boschivi e agli interventi di protezione civile, attraverso l’impiego di professionalità, uomini, mezzi e di un’efficiente flotta aerea. Non servirebbero altre motivazioni per far capire l’essenzialità di questo importante presidio di sicurezza che Renzi vorrebbe immolare sull’altare del risparmio e della razionalizzazione delle risorse. Senza, poi, ricavarne un granché”.
Per Graziano “è stato ampiamente documentato e dimostrato che l’assorbimento in altre forze di polizia del Corpo forestale dello Stato non comporterebbe apprezzabili risparmi nella spesa pubblica in quanto si renderebbe necessario prevedere risorse finanziarie aggiuntive da destinare all’adeguamento delle dotazioni strumentali e tecniche e del vestiario da fornire al personale. Inoltre, si risolverebbe in un minor livello di tutela degli ambienti naturali, dell’agricoltura e del territorio con conseguenti costi economici a cui oggi il Paese non può fare fronte. Basti vedere il lavoro svolto dalle guardie forestali nelle zone rurali, montane e svantaggiate e nelle aree protette, per rendersi conto di quali danni provocherebbe il disegno di legge se diventasse esecutivo. Altro che risparmio!”.
Graziano conclude così: “L’essere parsimoniosi tagliando settori strategici, è l’antitesi alla politica: la burocrazia, da sola, potrebbe fare questo. Un amministratore, un premier virtuoso, invece, dovrebbero studiare e trovare soluzioni che evitino il declino dei servizi e scongiurino l’insorgere di problemi ancora più gravi che minano la sussistenza stessa dello Stato. Faccio appello, allora, al buonsenso del Presidente e della Giunta regionale affinché spronino il Governo nazionale a rivedere il Ddl 1577 così da tutelare una delle realtà più virtuose e maggiormente operative presenti sul nostro territorio, qual è appunto il Corpo forestale dello Stato”.