Reggio Calabria, città dalla storia millenaria, culla di numerose civiltà, di lei scrissero numerosi poeti e scrittori, patria di uomini di cultura letteraria e politica, città del ” chilometro più bello d’Italia ” per D’Annunzio, un posto dal patrimonio storico, artistico e culturale dal valore inestimabile, purtroppo ostaggio dell’incompetenza e della nolenza di chi la governa e dovrebbe avere come obiettivo renderla il fiore all’occhiello dell’intera regione e posta ad una vera e propria gogna mediatica a livello mondiale, dopo le imbarazzanti immagini riprese dalla Google car per aggiornare street view.
Decine , anzi centinaia gli scorci cittadini ripresi dal colosso di internet e che altro non fanno che mettere in evidenza la situazione di emergenza riguardante i rifiuti che il capoluogo reggino si trova ad affrontare ormai da anni, sotto la più totale noncuranza e strafottenza di chi dovrebbe averla a cuore. Già nei giorni scorsi erano stati messi in atto dei flash mob da parte del comitato Reggio Respira, uno di questi ha riguardato la disastrosa situazione del ponte Cialantoni, dove la spazzatura ha formato delle vere e proprie trincee lunghe chilometri. Nei giorni a seguire sono state portate alla luce nuove denunce, di altri posti ridotti uno scempio, come il parcheggio adiacente al cimitero di Condera, dove è possibile trovare distese di sacchetti della spazzatura, frigoriferi e chi più ne ha, più ne metta. Una situazione insostenibile che si estende dalle più lontane periferie, fino al cuore della città di Reggio Calabria, uno spettacolo deplorevole e mozzafiato, non più per le meraviglie che la città ospita, ma per la puzza ed il degrado. Dopo i vari stop e i vari colpi inferti dalla pandemia, questo dovrebbe essere il momento del rilancio della città, ma si possono notare solo, e con tanta tristezza e amarezza, ulteriori tentativi di boicottaggio, di affossamento e di peggioramento di una situazione già portata oltre il limite della sopportazione. Alcuni mesi addietro, in occasione del violento nubifragio che ha colpito Reggio Calabria, i cittadini si sono visti sommergere le loro abitazioni e le loro attività , da acqua , fanghiglia e sacchi della spazzatura galleggianti, che i cittadini, rimboccandosi le maniche, hanno dovuto rimuovere da soli grazie ad una catena di solidarietà formata dalla gente esasperata. Dopo lo spiacevolissimo evento le scuse del sindaco ,per la situazione creatasi, sono state immediate , ma ancora oggi vediamo che erano solo parole di circostanza e non realmente pensate e sentite , visto che tutto sta degenerando, visto che la spazzatura si aggiunge e i tentativi di risoluzione si dimezzano. Dopo le denunce di Reggio Respira adesso che si aggiunge anche il bollino nero posto sulla nostra città da Google, che marchia ulteriormente , e stavolta a livello planetario Reggio Calabria, si spera che l’amministrazione si risvegli dal suo lungo sonno fiabesco e inizi a svolgere i servizi per i quali i cittadini pagano caro e amaro .
Comitato Reggio respira