La vicenda elettorale che da troppi anni ormai vede il Comune di Platì privo di amministratori locali scelti attraverso regole democratiche e condivise potrebbe apparire come la resa della politica e dei cittadini platiesi davanti alla sopraffazione di pochi a scapito di tanti. Ma una condizione politica così delicata non può essere così semplicisticamente decodificata, serve una riflessione profonda che parta dai rappresentanti politici e coinvolga coloro che costituiscono il tessuto sociale e civile della cittadina aspromontana; i cittadini. Solo da loro possiamo apprendere la vera natura delle difficoltà che hanno contribuito a costruire un muro di diffidenza e mancata speranza nei confronti delle istituzioni democraticamente elette e solo insieme a loro possiamo programmare un percorso che riesca a portar fuori dalle secche la democrazia, anche a Platì. Condivido per questo lo spirito e le parole del segretario regionale, Ernesto Magorno, che attraverso una simbolica sfida tende la mano alla comunità sana di Platì e la invita a edificare insieme un nuovo inizio. Come presidente del gruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, non posso che approvare e sottoscrivere la proposta lanciata da Magorno e già ripresa e sostenuta da altri due parlamentari calabresi del Partito Democratico, Enza Bruno Bossio e Nico Stumpo. Un’azione questa che deve e vuole essere da pungolo alla sfiducia dilagante e da monito alle menti criminali che pensano di poter continuare ad intimidire intere comunità. Significativo in tal senso è stato l’incontro sul tema che qualche settimana addietro l’associazione dei Sindaci della Locride, insieme al Vescovo della diocesi, Mons. Francesco Oliva, ha svolto a Platì.
Riprendendo il concetto espresso dal presidente Renzi, così come la battaglia per la legalità in Calabria deve essere sostenuta dai calabresi, a Platì saranno i platiesi a riprendere in mano il senso della democrazia e costruire un nuovo percorso per il futuro. Il Partito Democratico, a tutti i suoi livelli, affiancherà in prima linea le proposte del territorio e le farà proprie lavorando ad un progetto che scansi la rassegnazione e torni a far emergere entusiasmi sopiti.