Rosarno si è colorata di giallo questa mattina, per accogliere la 22esima Giornata della Gerbera gialla. L’annuale appuntamento organizzato dal Coordinamento nazionale antimafia “Riferimenti”, con la presidente Adriana Musella, ha scelto quest’anno Rosarno per ospitare la manifestazione nazionale che celebra la resistenza alla mafia. Dopo due giorni di eventi a Reggio Calabria, questa mattina a Rosarno si è svolto il tradizionale corteo studentesco, che si è concluso con la cerimonia di consegna dei premi Gerbera gialla 2015. Il corteo, che si è snodato per le strade della città, ha coinvolto centinaia di studenti accorsi da tutta la Regione e guidati dalla dirigente del liceo “Piria” di Rosarno Maria Rosaria Russo, insieme con i suoi studenti. Ospite d’onore della manifestazione il presidente del Senato della Repubblica Piero Grasso, con la presenza di varie autorità civili, militari e religiose. Le strade di Rosarno si sono tinte di giallo e sono state addobbate con la gerbera, il fiore simbolo della voglia di riscatto e di denuncia del fenomeno mafioso. Al termine del corteo, il cortile dell’Istituto “Piria” ha ospitato le premiazioni, con il premio principale dell’edizione di quest’anno andato al supertestimone di giustizia che ha permesso di chiudere il caso dell’omicidio di Francesca Bellocco. «Cultura e istruzione sono la carta vincente per abbattere i pregiudizi nei confronti di Rosarno e del Sud e liberare la società attanagliata dalla ‘ndrangheta», ha detto la preside Maria Rosaria Russo, che da anni si impegna per la legalità. Nel corso della cerimonia, nel cortile della scuola è stata scoperta una lapide intitolata a Gennaro Musella, padre di Adriana Musella, imprenditore campano ucciso a Reggio Calabria il 3 maggio 1982 e che proprio oggi avrebbe festeggiato il compleanno. Dopo gli interventi di uno studente del “Piria” che ha testimoniato la volontà dei giovani del territorio di riscattarsi dalle etichette negative con l’aiuto di scuola e famiglia, e del sindaco Elisabetta Tripodi che ha sottolineato la presenza di «germogli per una nuova società civile sana», ha preso la parola Adriana Musella: «abbiamo portato la gerbera gialla in un territorio mortificato dalla mafia come Rosarno proprio per testimoniare la forza della cultura, perché la gerbera non è solo un fiore ma è il simbolo di speranza e riscatto». Dopo i saluti dei presidenti di Provincia e Regione Giuseppe Raffa e Mario Oliverio, il presidente del Senato Grasso ha detto: «dove non c’è cultura c’è mafia, non abbandonatevi a sfiducia e sconforto, ma lottate». Prima del principale premio al testimone di giustizia – ritirato da un esponente dell’Arma dei Carabienieri – sono stati consegnati i premi al direttore dell’Ufficio scolastico Regionale Diego Bouché, al procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, al presidente dell’associazione “Libera” don Pino De Masi, al segretario Cei mons. Nunzio Galantino, al presidente del Koa Bosco don Roberto Meduri. Consegnati anche i premi “Giornalisti in trincea” a Michele Albanese e Paolo Borrometi e premi speciali per la cultura ai rettori delle Università Mediterranea e della Calabria Catanoso e Crisci e ad alcuni docenti universitari, come Giancarlo Costabile, docente Unical di “Pedagogia della resistenza”.
RAFFAELLA CARUSO