Riceviamo e pubblichiamo
“Un plauso alla magistratura, alle forze dell’ordine ed a tutti coloro che hanno consentito una concreta bonifica del territorio liberando la comunità dal pesante condizionamento della criminalità organizzata.
L’ultima operazione della magistratura di Reggio Calabria, per come si legge nei giornali on line, scaturisce dalla convergenza investigativa di due attività di indagine –quella condotta dalla Squadra Mobile denominata Handover e quella svolta dal Ros e dal Gico di Reggio Calabria denominata Pecunia Olet– coordinate dal procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e dai sostituti procuratori Francesco Ponzetta e Paola D’Ambrosio, nei confronti della cosca Pesce di Rosarno, articolazione di ‘ndrangheta ramificata sul territorio di Rosarno e nei comuni vicini e con interessi sia in ambito nazionale che all’estero, dimostra come sia invasiva la criminalità organizzata e come, oramai, si è introdotta in tutti i settori del vivere civile.
Infatti, al termine di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria,diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, la Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria e il Servizio centrale operativo, il Ros dell’Arma dei Carabinieri (supportato dal Comando provinciale di Reggio Calabria) e il Gico della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente allo Scico, hanno dato esecuzione alle ordinanze di applicazione di misure cautelari nr. 4582/17 – 3400/17 R.G.N.R. D.D.A., nr. 3400/17 R.G.G.I.P D.D.A. e nr. 18 – 35 – 54/20 R.O.C.C. D.D.A, nonché nr. 8/21 OCC emesse il 27 gennaio 2021 e il 14 aprile 2021 dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Dda, eseguendo delle misure cautelari nei confronti di 53 soggetti.
Un pesante colpo alla ‘Ndrangheta che dimostra la presenza dello Stato.”
Il Commissario Regionale della Lega
Giacomo Francesco Saccomanno