Non cederemo alla provocazione campanilistica e fuori dalla Storia lanciata dal Sindaco Abramo. Chi ha seguito l’intervento del Presidente Oliverio, durante l’iniziativa promossa dall’IPASVI a Cosenza, ne ha potuto apprezzare la visione regionale che finalmente mette da parte lo stupido campanilismo che tanti danni ha fatto alla Calabria. Il Presidente Oliverio , prima di affrontare il tema del nuovo ospedale di Cosenza, ha richiamato l’attenzione del Governo regionale per la facoltà di medicina a Catanzaro e del nuovo ruolo che dovrà avere in materia sanitaria il Capoluogo di Regione attraverso il potenziamento del Mater Domini e del Pugliese-Ciaccio; allo stesso modo ha sottolineato l’impegno dell’Esecutivo per la Cardiochirurgia a Reggio Calabria, per gli ospedali di montagna e di frontiera. E’ in questo contesto, unitario e lungimirante, che insieme alla costruzione dei nuovi ospedali di Gioia Tauro, Vibo Valentia e della Sibaritide si è parlato del nuovo ospedale di Cosenza. Ed è giusto, perché la struttura cosentina è l’unico ospedale regionale che versa in una situazione di degrado strutturale inaccettabile, fuori dagli standard richiesti per le moderne strutture sanitarie. L’ospedale di Cosenza fu inaugurato direttamente da Benito Mussolini ed è palese la sua inadeguatezza progettuale, strutturale collocazione anche urbana.
Il centrodestra in questi anni non solo ha fatto fallire la Fondazione Campanella a Catanzaro ma ha tagliato le borse di studio per le scuole di specializzazione medica dell’università favorendo l’emigrazione extraregionale dei giovani medici ed infine con il commissario Scopelliti e il blocco del turn-over ha di fatto azzerato le scuole di medicina creando un pericoloso vuoto generazionale che pagheremo tra qualche anno. Abramo e Tallini prima di parlare del ruolo di Catanzaro, dovrebbero avere il coraggio di chiedere scusa ai catanzaresi per la loro complicità nella devastazione della sanità catanzarese.
Noi abbiamo una visione regionale che non vuole mettere in contrapposizione le nostre città ricorrendo ai superati campanili ma vuole favorire un sistema regionale integrato e multi-polare in cui tutti i calabresi abbiano pari opportunità e pari accesso anche nel campo dell’assistenza medica. I cittadini della più grande provincia della Calabria in questi anni hanno subito un declassamento inaccettabile soprattutto nella sanità: non c’è equità nelle prestazioni sanitarie erogate dal Sistema sanitario regionale, non c’è equità nelle convenzioni con la sanità privata , non c’è stata ragionevolezza, come hanno accertato ben due sentenza del Consiglio di Stato, nella chiusura degli unici ospedali di frontiera nel nord della Calabria (Praia a Mare e Trebisacce), non c’è stata umanità nella chiusura degli ospedali di montagna.
L’ospedale a Cosenza è una priorità assoluta per garantire servizi efficienti agli infermi e si farà. Non abbiamo nessun animo campanilistico ma non rinunceremo a portare avanti battaglie giuste anche se questo significa restituire un po’ del maltolto alla Provincia di Cosenza.
Cosenza, 14 Maggio 2015