Quattrocento posti di lavoro a Gioia Tauro entro i prossimi 16 mesi, ed 800 nel giro di cinque anni, con un investimento complessivo di 120 milioni di euro nel settore dell’industria automobilistica, tra Bari e la cittadina della Piana. È questo il progetto del fondo americano per il rilancio dello stabilimento Om Still nella zona industriale barese e presentato ieri alla Fiera del Levante di Bari.
Secondo Anthony Bonidy, manager Lcv Capital Management “Per la produzione delle prime 20mila automobili, previsione di vendita del primo anno, le ricadute occupazionali sono più di 300 occupati a Bari, dove si realizzerà la parte più strettamente industriale, e più di 400 a Gioia Tauro, con la parte logistica. Noi vogliamo iniziare subito. Dopo il via libera si definirà il processo di assunzione e in parallelo l’arrivo dei macchinari e la formazione del personale. Prevediamo di essere pronti nel giro di 16 mesi”.
I dettagli sono stati illustrati da Giuseppe Arcucci di Invitalia “in Puglia sarà realizzata la scocca dell’auto e tutta la parte infrastrutturale della macchina, che poi sarà spedita a Gioia Tauro per l’assemblaggio finale. Non c’è ancora un nome, ma dal progetto iniziale che si chiamava Next si arriverà a un brand specifico sull’Italia. Un prototipo dell’auto è già stato costruito negli Stati Uniti”. Con un costo – è emerso nell’incontro – di 80 milioni di euro che portano in totale a 200 milioni l’investimento, visti i 40 milioni da utilizzare in Puglia, i 40 in Calabria e gli ulteriori 40 per la rete di commercializzazione.
Grande soddisfazione per il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, che ha concesso il capannone della ex Isotta Fraschini a Gioia Tauro, che ha affermato “E’ un progetto di reindustrializzazione innovativo e importante che consentirà al retroporto di Gioia Tauro di assumere i caratteri di infrastruttura non solo di transhipment ma anche di servizio per la crescita economica e lo sviluppo di attività industriali del territorio”.
