Con la variante Delta che prosegue la sua corsa torna anche la paura per il ritorno alla zona gialla in piena estate.
Tra le questioni da approfondire c’è anche quella – più volte invocata proprio di fronte all’avanzare delle mutazioni – dello screening: non tutte le Regioni li eseguono in maniera efficace, in particolare alcune del Sud – come Calabria e Sicilia – sarebbero indietro sul numero di test da effettuare ogni giorno. Un caso preoccupante è anche quello dell’Abruzzo, che azzera i contagi (nelle ultime ore non sono emersi nuovi casi) ma resta bassissimo il numero dei tamponi processati: sono solo 473. I numeri, infatti, su base settimanale, complice la circolazione della variante Delta, sono in peggioramento.
A lanciare l’allarme sulla necessità dei test è anche il direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova. Andrea Crisanti, secondo il quale “la variante Delta, purtroppo, è a un passo dal diventare resistente ai vaccini e quindi meno si trasmette e meglio è. Per questo, penso che bisognerebbe combinare la campagna vaccinale, vaccinando più persone possibili, e allo stesso tempo rafforzare la nostra capacità di tracciamento, perché diminuire la trasmissione potenzia l’effetto dei vaccini”.
In 19 regioni su 21 ci sono evidenti segni di aumento dei casi, risale il tasso di positività e aumentano i ricoveri. I dati del ministero della Salute indicano che i casi positivi sono 888, contro i 1.391 di 24 ore prima: una flessione attesa ogni lunedì per via del rallentamento dei test durante il fine settimana. I nuovi casi sono stati infatti individuati grazie a 73.571 test, fra molecolari e antigenici rapidi, poco più della metà dei 143.332 del giorno precedente. Di conseguenza il tasso di positività è salito in 24 ore dallo 0.97% all’1,21%, calcolando il rapporto fra i nuovi casi e il totale dei test; calcolando invece il rapporto fra i casi e i soli test molecolari il tasso supera il 2%.
I decessi sono aumentati da 7 a 13 in un giorno e registrano un incremento di 15 unità anche i ricoveri nei reparti ordinari, per un totale di 1.149.
Fra le regioni, i dati del ministero della Salute segnalano il maggiore incremento giornaliero dei casi nel Lazio (172), seguito da Sicilia (150), Emilia Romagna (118), Lombardia (95), Veneto (76) ,Campania (69), Toscana (66) e Sardegna (51); nelle altre regioni l’incremento è stato inferiore a 20 casi.