A Lamezia Simone Di Stefano presidente nazionale di “Sovranità – Prima gli Italiani”

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A dare man forte alla candidatura di Mimmo Gianturco è stato Simone Di Stefano, presidente nazionale di “Sovranità – Prima gli Italiani”. “Bisogna dire basta alle ingerenze di un governo che sta svendendo la nostra nazione alla Cina e agli altri paesi europei. La nostra politica, – ha aggiunto – in un contesto di forte crisi economica, è sovranista, sociale ed identitaria. Noi vogliamo fare da portavoce agli interessi del popolo italiano – ha concluso – le cui di fasce deboli si impoveriscono sempre di più, in cui vi è una forte disoccupazione giovanile e una tassazione che strangola i settori produttivi”. Accanto a lui, oltre a Gianturco, anche l’avvocato Fabrizio Falvo che dinnanzi ad un Corso Nicotera colmo di gente ha dichiarato la sua piena fiducia nel progetto politico di Gianturco definendolo “un giovane sostenuto da giovani e gente comune”.

Gianturco, candidato a sindaco, ha colto l’occasione per criticare “l’ultimo ventennio di amministrazione di centro sinistra che ha messo in ginocchio la nostra città”. Il candidato ha precisato altresì che “a differenza degli altri candidati, la nostra campagna elettorale è iniziata 6 anni fa e non da un mese. Abbiate il coraggio di dire No a quei politici che in campagna elettorale vi fanno le solite false promesse dicendovi addirittura che creeranno migliaia di posti di lavoro”.

“Lavoro, politiche sociali e sicurezza – ha dichiarato – sono le nostre priorità. Incrementeremo il lavoro in città tramite una squadra composta da persone altamente qualificate che elaborerà progetti finalizzati all’attrazione di fondi europei, predisporrà un marketing territoriale per attrarre investimenti e seguirà imprenditori ed artigiani nel mondo del lavoro in tutte le sue criticità. Per quanto riguarda le politiche sociali, uno dei nostri obiettivi sarà quello di risolvere l’emergenza abitativa. Lo faremo tramite il nostro progetto “Mutuo Sociale”. La sicurezza del territorio e della comunità – ha concluso – verrà garantita con un serio piano di protezione civile nonché dallo smantellamento immediato del campo rom di Scordovillo”.

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